Associazione Pro Bimbi: preoccupazione per il decreto che introduce l’omologo del green pass per i maggiori di 12 anni
L’Ass. Pro Bimbi esprime perplessità e preoccupazione per l’ultimo Decreto emesso in materia di misure anti-Covid ed in ratifica nel prossimo Consiglio, in particolare per la parte che introduce l’omologo del green pass per i maggiori di 12 anni.
Malgrado il numero di positivi, non siamo infatti in una situazione allarmante dal punto di vista epidemiologico; all’aumento dei contagi, iniziati questa estate, non è seguita, ad oggi, una crescita delle ospedalizzazioni come avvenuto in passato. Se si considera poi che i soggetti vaccinati possono contagiarsi e contagiare pur essendo in possesso del “certificato” , non possiamo che esprimere contrarietà ad una misura come questa, specie se riferita ai giovani che, pur essendo la fascia meno colpita dalla malattia, continuano ad essere i più penalizzati in termini di esclusione sociale e relazionale attraverso le restrizioni per attività sportive e ricreative.
Tra l’altro non si capisce il senso di fissare il limite di 16 anni nelle attività sportive escludendo, di fatto, una piccolissima parte di minori che vengono così discriminati senza apparente giustificazione.
Per quanto concerne invece le sale giochi e i bowling ci chiediamo perché non si siano adottate altre misure per ridurre il rischio (anziché prevedere sempre e comunque l’omologo del green pass per gli over 12) visti, per alcuni noti locali, gli ampi spazi a disposizione e la frequentazione, che mediamente non è di certo preoccupante. Queste misure appaiono sanzionatorie e ritorsive verso i minori, a maggior ragione in virtù della loro età e per decisioni magari prese dai genitori. I giovani si troveranno di fatto esclusi dai pochi ed unici locali dedicati a loro, non solo con le loro famiglie, ma anche ad esempio in occasione di uscite o compleanni coi loro compagni a causa del mancato utilizzo, da parte loro o dei loro accompagnatori, di uno strumento che non mostra di garantire salute e sicurezza. Per non parlare dello sport che dovrebbe essere un cardine del concetto di salute stessa.
Un altro aspetto da considerare è che pur essendo ammesso l’utilizzo del tampone (ma per quanto?) ed essendo la vaccinazione una libera scelta, di fatto si spinge e si “costringe” una buona parte di minori alla vaccinazione che a fronte di rischi di malattia grave o di morte da Sars-Cov2 praticamente nulli presenta sicuramente dei rischi, forse minimi, ma comunque non bilanciati da un beneficio, per loro inesistente.
Misure quindi che a nostro parere vanno nella direzione di esacerbare la situazione di grave disagio che quotidianamente ed in preoccupante crescendo stanno vivendo i bambini, i ragazzi e loro famiglie e che creeranno altre tensioni che andranno ad aggiungersi a quelle già scatenatesi in questo “scontro” orizzontale che viviamo già dai tempi della caccia ai “runner” o a chi faceva una passeggiata.
La politica, specie quando si parla di minori, dovrebbe avere il compito di evitare o eliminare discriminazioni, fratture e distanze anziché alimentarle pregiudicando il loro benessere psicofisico,
O vogliamo forse ignorare come in Emilia Romagna nell’ultimo anno si sia registrato un boom di accessi e ricoveri di minori nei pronto soccorso per motivi neuropsichiatrici? Che a fronte di un dimezzamento degli accessi totali degli under 18 si sia avuto un incremento dell’84% di patologie di interesse neuropsichiatrico? In particolare sono aumentati del 147% gli accessi per ideazione suicidi aria, seguiti da depressione (+115%) e distrurbi della condotta alimentare (+78%). Stiamo barattando una malattia che non dà preoccupazioni e rischi nei bambini e ragazzi non fragili con patologie molto gravi e che verosimilmente realizzeremo a pieno solo nei prossimi anni.
Con una copertura vaccinale superiore all’83% che ha messo in sicurezza anziani e fragili, prima di porre nuove restrizioni ai giovani, si potrebbe pensare ad ulteriori meccanismi di protezione nei confronti delle categorie a rischio valutando ad esempio fasce orarie dedicate in supermercati, poste, farmacie, centri sanitari, ecc per ridurre ulteriormente la probabilità di contagio?
Ci auguriamo che le norme che consideriamo discriminatorie vengano eliminate e, nella direzione della riduzione del rischio, chiediamo di intervenire su altri fattori che possono contribuire e che gravitano intorno ai minori quali il prevedere nei plessi scolastici un efficiente sistema di ricambio e/o purificazione dell’aria (ottenibile anche con piccoli interventi a basso costo senza lasciare spalancate le finestre tutto il giorno) e/o intervenire in alcune linee di trasporto scolastico ove gli studenti risultano accalcati.
Chiediamo quindi al Governo di rivedere le misure adottate nell’ultimo Decreto eliminando le restrizioni indicate nell’ottica di un concetto di salute che coniughi gli aspetti sanitari col rispetto dei diritti e dell’interesse dei minori che devono essere delle considerazioni preminenti in tutte le decisioni.
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Comunicato stampa
Associazione Pro Bimbi