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Attiva-mente. Si faccia chiarezza sul progetto di autonomia abitativa

22 mar 2024
Attiva-mente. Si faccia chiarezza sul progetto di autonomia abitativa

In forza di quanto previsto nella Dichiarazione dei Diritti dei cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento sammarinese, e da quanto sancito nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dalla Repubblica di San Marino nel 2008, si può tranquillamente affermare come detto Trattato internazionale, rappresenti a tutti gli effetti una Legge del nostro Stato. Da ciò ne consegue che qualunque provvedimento in contrasto a quanto stabilisce, viola determinati Principi e determinati Diritti. La Convenzione, a parte che già nella sua denominazione, chiarisce sufficientemente bene chi sono i diretti interessati, ma non è certo un caso se cita molto marginalmente la famiglia; non è certo un caso se non vengono citate, ad esempio, le realtà, cooperative o associate, che si occupano di disabilità; non è certo un caso che alle associazioni che vogliono far parte delle più grandi Organizzazioni internazionali a difesa dei diritti delle persone con disabilità, è richiesto, quale requisito, una presenza congrua di persone con disabilità all’interno del Direttivo; non è certo un caso, infine, se il motto della Convenzione recita “Nulla su di Noi senza di Noi”. La Convenzione tutela i diritti della persona con disabilità, non di chi si occupa di loro o di altri ancora, e raccomanda il loro coinvolgimento in tutti i processi decisionali. Nonostante tutto questo, ma oramai non è più una sorpresa, apprendiamo dai mezzi d’informazione (https://www.sanmarinortv.sm/news/attualita-c4/consulta-socio-sanitaria-focus-sulla-disabilita-a256202) che durante una recente riunione della Consulta Socio Sanitaria è stato illustrato un progetto per una non meglio precisata “autonomia abitativa, per accompagnare i ragazzi e le ragazze verso la vita indipendente”. Ebbene, dato che nello stesso comunicato si parla anche di rivoluzione linguistica, crediamo sia importante capire e, soprattutto, precisare alcune cose proprio sulla terminologia per far sì che non si alimenti confusione, più o meno artatamente. Il concetto di “indipendenza” portato avanti dalla Convenzione non ha niente a che fare con l’ideale del “fare tutto in autonomia”. Le persone disabili, qualunque sia il tipo di disabilità, devono avere il diritto all’esercizio della loro autodeterminazione in qualsiasi forma e livello possibile, ossia a decidere liberamente della propria vita, che si tratti di stabilire dove e con chi vivere, o ad esempio a che ora alzarsi la mattina, cosa indossare, cosa fare, ecc. (chiunque, se vuole, può approfondire questo concetto cliccando sul sito del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle persone con disabilità https://www.ohchr.org/Documents/HRBodies/CRPD/Article19_Right_independent_living_ItalianVersion.docx). Il Diritto alla Vita Indipendente, che la stragrande maggioranza delle persone sammarinesi non disabili può dare per scontato, non è garantito alle persone con disabilità non autosufficienti, perché a San Marino mancano da sempre alcuni strumenti presenti in molti altri Paesi, sia d’Europa che del resto del mondo. Non è nostra intenzione esprimere giudizi avventati su tale progetto visto che, almeno la nostra associazione, ne sa poco o nulla, ma non vorremmo che dietro a questo piano annunciato si celi il ricorso all’istituzionalizzazione delle persone con disabilità, perché sarebbe molto grave e fortemente in contrasto con la Convenzione. Piuttosto che intraprendere direzioni in cui il rischio di isolamento e segregazione è reale, sarebbe bene supportare forme alloggiative tutelate fuori dagli Istituti, verso cui possono optare piccoli gruppi di persone con disabilità grave e prive del sostegno familiare (il cosiddetto "Dopo di Noi"), favorire finalmente ragionamenti concreti sull'Assistenza Personale autogestita e anche sui Caregiver. Pertanto, chiediamo di chiarire quali siano le intenzioni del Responsabile UOSD Disabilità e Assistenza Residenziale, confidando che anche al Commissione CSD ONU su questa questione, come su altre, voglia unirsi a noi e sostenere il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità.

(Attiva-Mente Comunicato Stampa)





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