Attiva-Mente sulla Istanza d’Arengo “Una Firma contro l’Odio”: alla discussione che si svilupperà presterà attenzione anche il Consiglio d’Europa
Ad inizio anno abbiamo lanciato la campagna dal titolo “Una firma contro l’odio”, una raccolta di sottoscrizioni a sostegno di un’Istanza d’Arengo mediante la quale si richiede l’istituzione anche nel nostro Paese, di un Ente preposto in grado di monitorare, osservare e dunque contrastare episodi legati all’incitamento all’odio e alla violenza. Nel predisporre questa Iniziativa con particolare riferimento al fenomeno in costante e continua espansione dell’hate speech, soprattutto sulle piattaforme online e sui social networks, abbiamo osservato come gli organismi multilaterali di cui San Marino è membro a pieno titolo, continuino a stimolare gli Stati Membri circa l’importanza di promuovere il dialogo interreligioso e interculturale e di combattere qualsiasi forma di discriminazione. Non a caso, dunque, abbiamo fatto menzione alla recente decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di istituire il 4 febbraio quale Giornata internazionale della Fratellanza Umana, e alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa e delle sue commissioni tra cui l’ECRI (European Commission against Racism and Intolerance).
L’Istanza d’Arengo è stata ammessa alla discussione in Consiglio Grande e Generale, ne auspichiamo l’approvazione e attendiamo con grande interesse il dibattito che si terrà nel corrente semestre Reggenziale.
Nel frattempo, la campagna “Una firma contro l’odio” è giunta sino al Consiglio d’Europa, da dove ci hanno contattati i componenti del Comitato che si occupa delle questioni relative alla protezione delle minoranze per concordare un incontro online che si è svolto pochi giorni fa.
Vi ha partecipato una rappresentanza di Attiva-Mente e tre membri (Mr, Michaël Guet, Ms Alexandra Castro e Mr Arayik Navoyan), dell’Advisory Committee che si occupa di monitorare l’implementazione della Convenzione Quadro sulla protezione delle minoranze nazionali, ratificata anche da San Marino nel 1996. Questi cicli di controllo avvengono ogni cinque anni e il monitoraggio termina quando il Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa adotta una Risoluzione. Non essendoci minoranze nazionali riconosciute a San Marino, il Comitato ha ritenuto significativo incontrarci per avere maggiori informazioni per due ragioni principali: la nostra richiesta sotto forma di Istanza d’Arengo rispecchia quanto già raccomandato dal Consiglio d’Europa e racchiude tematiche compatibili con il lavoro che stanno portando avanti riguardo alla lotta al razzismo, all’antisemitismo e qualsiasi altra forma di discriminazione basata su etnia, religione, sesso e identità di genere.
Anche durante questo nefasto periodo pandemico da Covid-19 il web si è rilevato terreno fertile al pregiudizio, non solo per alimentare teorie cospiratrici e complotti, ma nel quale sempre più spesso si erge una sorta di sbarramento tra gruppi all’interno di una zona coperta da un certo senso di omologazione, contrapposta ad un’area in cui gruppi quali immigrati, stranieri, rom, musulmani, ebrei, donne, disabili e omosessuali, considerati gli “altri”, diversi e quindi quasi nemici temuti con un qualche grado di ostilità. E’ molto importante analizzare e capire perché succede questo e le conseguenze che ne potrebbero derivare persino ai danni della stessa democrazia se in presenza di abili e precise volontà di manipolazione della società.
La discussione che è durata circa un’ora e mezza ed è risultata un proficuo e utilissimo scambio di informazioni e pareri sui temi sopracitati, si è conclusa con l’impegno di incontrarsi personalmente a Strasburgo e con preghiera, da parte loro, di tenerli aggiornati circa l’evoluzione del disposto contenuto nell’Istanza d’Arengo, richieste che Attiva-Mente ha accolto con piacere.
Con ogni probabilità seguiranno ulteriori incontri con altri interlocutori sammarinesi.
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Comunicato stampa
Attiva-Mente