Auguri da Attiva-Mente
Con le celebrazioni da poco concluse del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che sancisce i diritti di ogni uomo e la dignità di ogni essere umano, dopo uno Sciopero generale a difesa delle categorie più vulnerabili, un lungo Dibattito Consigliare ancora in corso sulla Legge Finanziaria e con l’approssimarsi delle Festività, rivolgiamo agli amici lettori i nostri auguri. Si tratta di un “finale d’anno” in cui, come di consueto, nel dibattito pubblico ci si confronta su economia, società, cultura, politica, eccetera. Ma nonostante la ratifica da parte di San Marino nel 2008 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che impegna gli Stati Parti “ad adottare leggi contro ogni forma di diversità e discriminazione nei confronti dei cittadini con disabilità”, durante queste ultime settimane, le problematiche legate alla disabilità, quali le forme di esclusione, emarginazione sociale e discriminazione ancora presenti, sembrano regolarmente sparire dai radar, ignorate e dimenticate.
Stiamo parlando di Diritti Umani.
Le persone con disabilità non autosufficienti, stanche dei soliti slogan, proclami e della sterile retorica celebrativa, attendono da troppo tempo azioni concrete e coerenza per vedere alleggerite le proprie famiglie dal gravoso carico assistenziale e per godere appieno dei propri diritti, inclusa l’autodeterminazione, il cui pieno godimento continua a rimanere una pia illusione.
Anziché mettere in campo tutti gli strumenti possibili affinché tutti possano esercitare il loro diritto inalienabile alla Vita Indipendente, circa un anno fa, il Consiglio Grande e Generale ha addirittura respinto l’Istanza d’Arengo che chiedeva risposte a questo problema, ed anche il ruolo del Gruppo di Lavoro, successivamente costituito quale foglia di fico a giustificare quell’assurda votazione, sembra già essersi dileguato nel nulla.
Se non ci sforziamo a comprendere che Vita Indipendente è un Diritto Umano inviolabile e lasciamo ancora tempo e spazio alle dinamiche paternalistiche e medico-assistenziali, rischiamo ancora di privare molti giovani delle opportunità, dei desideri e dei sogni, discriminandoli pesantemente solo per aver la colpa di essere disabili non autosufficienti.
La Convenzione, che per San Marino è legge a tutti gli effetti, sancisce che l’assistenza va garantita, e “che le persone con disabilità devono essere messe in condizione di poter scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, in merito a qualsiasi aspetto della propria vita.” Purtroppo però, Vita Indipendente non esiste nei nostri “livelli essenziali d’assistenza” garantiti e, a quanto pare, nemmeno come un orizzonte verso il quale tendere, dato che il nostro sistema socio-sanitario fatica ancora ad accettare di dover essere ripensato.
Dovremmo esigere, forse, anche adeguati “livelli essenziali della classe dirigente”, la quale nella definizione delle politiche e nella condotta amministrativa sul tema in questione, deve attenersi ai princìpi e alle prassi sanciti dalla suddetta Convenzione all’articolo 3, che sono: “il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; la non discriminazione; la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; ecc.”.
La bocciatura di quell’Istanza d’Arengo è stato l'ennesimo rinvio “a data da destinarsi" di un provvedimento a garanzia della libertà e fondamentale per dare sollievo alle famiglie, mentre con tale votazione il solo beneficiario di “sollievo” è stato chi per competenza e responsabilità deve intervenire in materia, disimpegnandosi dalla questione e che non capisce, o fa finta di non capire, le problematiche reali che ci sono.
Le persone con disabilità che non possono vivere senza assistenza sono le più esposte ad una non vita. San Marino, senza una normativa sull’Assistenza Personale autogestita, rimane il Paese in cui il rischio di ghettizzazione e isolamento dalla vita pubblica delle persone con gravi disabilità non autosufficienti, è tra i più alti d'Europa.
Le criticità di cui potremmo scrivere sarebbero numerose anche su altri fronti in tema di disabilità, tuttavia, il maggiore ostacolo che dobbiamo abbattere rimane sempre quello culturale.
Per cui, fiduciosi che prima o poi questa coltre di indifferenza, iniquità e ingiustizia verrà squarciata, avanziamo una semplicissima proposta che, sebbene non risolutiva, speriamo possa essere tenuta nella dovuta considerazione: Riteniamo che i principi e i valori contenuti nella Convenzione debbano essere diffusi molto di più nelle scuole e a tutti i livelli. Ciò darebbe un contributo fondamentale alle nuove generazioni nel promuovere una cultura moderna della disabilità, offrendo loro opportunità di scambio e crescita umana e sociale, e le indurrebbe, sin dai banchi di scuola, a una riflessione sulla scala dei valori e delle aspirazioni, ponendo al centro la solidarietà, i bisogni e, soprattutto, l’importanza del rispetto dei Diritti Umani.
Il diritto negato anche a una sola persona con disabilità rischia di minare l'intero sistema sociale della nostra comunità; auspichiamo che sin dai primi mesi del nuovo anno, le Istituzioni, i Servizi, le associazioni e la società civile tutta collaborino seriamente per sviluppare in modo concreto una San Marino veramente solidale e inclusiva.
In conclusione, rivolgiamo un pensiero a tutte quelle persone con disabilità che vivono la tragedia della guerra. Teatri di violenze terribili e disumane, di fronte ai quali dovremmo indignarci solo pensando a come si renderebbero migliori e libere le vite di tanti soggetti fragili, se il denaro impiegato in modo così insensato, fosse destinato diversamente.
Auguri di un Sereno Natale e che il 2024 sia un anno di Pace e di buona Vita Indipendente per tutti!
Comunicato stampa
Il Consiglio Direttivo di Attiva-Mente
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