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Augusto Ciavatta e la Camerata: un pezzo di storia musicale sammarinese

29 dic 2017
Augusto Ciavatta
Augusto Ciavatta
Il concerto Santo Stefano, giunto alla sua 33esima edizione, anche quest’anno ha chiuso una stagione musicale esaltante, fatta di concerti, di progetti, di relazioni, di contatti con importanti enti esterni e con musicisti di caratura internazionale.
“Il nostro bilancio – afferma il Maestro Augusto Ciavatta – come sempre è costruito su una nutrita serie di concerti suddivisi nella Rassegna Musicale d’Estate, quella d’Autunno, i concerti all’alba. Una gamma di eventi che hanno avuto un grande successo, soprattutto per le collaborazioni che abbiamo intessuto sia con musicisti italiani e stranieri, sia con enti come la Sagra Malatestiana e il Comune di Riccione tramite l’Associazione DGMA, dove abbiamo sempre avuto il sold out.”
In effetti è il pubblico che sancisce la bontà di un’offerta musicale e, incredibilmente, una programmazione come quella dei concerti all’alba attira consensi e partecipazioni con numeri da grande città. Forse la più gettonata tra quelle organizzate in territorio sammarinese. A tutto questo si aggiungono i corsi estivi di New Music Project e di String Concert Academy, con studenti e docenti provenienti da ogni parte del mondo.
“Perché questi corsi? È presto detto – spiega Ciavatta – dal momento che la Camerata del Titano, oltre ai concerti e alle tournée, ha sempre avuto un’attenzione particolare alla formazione di alto perfezionamento musicale. Abbiamo cominciato nel 2000, poi, proprio perché le cose maturano e crescono, sono venuti avanti progetti più strutturati. Tutto questo trova una sua ragione nel fatto che il sistema formativo nazionale e internazionale ha carenza di luoghi dove fare cultura e fare musica. A parte alcuni esempi in Germania, in Francia e in Italia, pochissimi in vero, mancano le occasioni di poter fare formazione di alto livello con grandi maestri. Parlando con alcuni colleghi, abbiamo pensato di dare una risposta a questa esigenza in maniera moderna, con un taglio internazionale, multidisciplinare, dove gli allievi non si relazionano con un solo docente, ma con tutti e anche tra loro. Abbiamo tentato questa via innovativa che, oltre al metodo, ha un’altra caratteristica forte: la location. Noi non ci facciamo più caso, ma San Marino, con la sua storia medievale, i suoi paesaggi, il centro storico, i palazzi e i teatri dove si fanno i concerti, il fatto che si trovi vicino a grandi città e a grandi vie di comunicazione, ha un grande appeal, che incanta giovani che vengono dall’Australia, dal Giappone o dal Canada. Ecco perché vengono a seguire i nostri corsi.”
Non va sottovalutato il fatto che la cultura ha una sua valenza economica e, come in questo caso, genera un turismo stanziale capace di oltre mille posti letto. Gli studenti si fermano una settimana o anche dieci giorni, consumano, talvolta si portano dietro famiglie ed amici. Tutto ciò genera quel famoso indotto che si rincorre con tanti progetti.
“San Marino ha una chance in questo senso” commenta il Maestro Ciavatta. L’importante sarebbe avere un sostegno da parte delle istituzione, che talvolta invece non c’è. “Non chiediamo molto, solo una maggiore collaborazione: nella concessione degli spazi, nelle collaborazioni, nel sostegno economico e logistico ... Insomma basterebbe veramente poco per fare dei San Marino International Music Summer Courses un evento culturale di San Marino e non solo un’iniziativa di un’organizzazione No Profit. In fondo sono progetti che hanno una visibilità internazionale e che portano nel mondo il nome di San Marino come luogo di Cultura Viva”.
Il 2017 è stato l’anno del 25esimo di fondazione della Camerata del Titano, le nozze d’argento con la musica. "Non solo 25 anni di Camerata, ma anche 33 anni di concerti di Santo Stefano, 20 anni di Rassegna, 10 di alba sul monte, 10 di Sacre Musiche, più i concerti delle ambasciate: se sommiamo tutte le celebrazioni e le edizioni, si supera i 100. È la storia musicale recente di San Marino” sottolinea con orgoglio Augusto Ciavatta.
“Abbiamo creato un pubblico della classica, credo sia un nostro merito. Tra l’altro, siamo l’unica associazione che si occupa prevalentemente di musica classica e che organizza ogni anno una vera stagione concertistica. Per oltre 25 anni! Che dobbiamo fare di più per vedere riconosciuto il nostro lavoro?”
Basi più che solide dunque per lanciare i progetti del 2018. Che comincia subito con un concerto, il 1° gennaio, nel bellissimo Teatro Comunale di Todi, dove la Camerata del Titano proporrà lo stesso programma del concerto di Santo Stefano. Pubblico pagante, posti tutti prenotati.
“Battezziamo l’anno con un concerto – racconta con soddisfazione - la cosa bella è che noi esportiamo le nostre idee, la nostra progettualità, la nostra professionalità. Anche questa credo che sia una nota unica e di merito per la Camerata.”
Per il resto, sul pentagramma si stanno già inserendo i progetti che hanno dimostrato di funzionare bene: i Summer Courses, le collaborazioni esterne. Poi la Rassegna Musicale d’Estate, quella d’Autunno, che celebra il ventennale e che quindi vedrà alcuni appuntamenti di assoluto rilievo. E ancora: l’alba sul monte in concerto, perché come scrisse il viaggiatore inglese Theodor Adolphus Trollope nel 1862 guardando l’Alba dalla Guaita scrisse: “Poche albe del genere possono vedersi da qualche altra parte in Europa.”
“Se mi è concessa una battuta – dice Ciavatta – per il 2018 si sono create situazioni molto interessanti, che danno alla nostra associazione la forza di andare avanti e di cercare di fare cose sempre più importanti. Anche perché, quello che facciamo di buono e di bello, poi ricade sempre sul nostro Paese!”

Comunicato stampa

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