Augusto Michelotti: “L'ascensore? Spendere meno? Basta non farlo!!!”
In merito alle basse insinuazioni dei giornalisti di Repubblica.sm (di cui, ultimamente sono un ospite assiduo) relative ad un mio rifarmi una verginità ambientalista, cosa di cui non ho assolutamente bisogno checché ne dicano, in maniera anche troppo insistente, gli estensori del foglio di Rete, chiedo all’autore anonimo di questi “servizi giornalistici” di firmarsi, come fanno i giornalisti seri perché a me piace confrontarmi (confrontarsi: “Mettere di fronte persone o cose, per conoscerne la somiglianza, le affinità, le differenze”, per trasposizione, il mettere di fronte opinioni diverse onde raggiungere un eventuale risultato positivo) e per confrontarsi e stare di fronte bisogna essere in due ed essere noti entrambi (vista la reiterata assenza di Michele Cucuzza, direttore del foglio, in tutt’altre faccende affaccendato).
-Vorrei rendere noto, anche se la sicurezza dei cittadini sembra non interessi molto, che il marciapiede di via Paolo III funziona che è una meraviglia, che le persone lo usano e non sono più costrette a camminare sulla strada; qualcuno provi a dire il contrario se ce la fa.
-Nuovo Ufficio del Turismo. A inizio legislatura, la nuova Segreteria al Territorio sembrava orientata a chiudere il cantiere del “Palazzo del Turismo”, come era chiamato da alcuni faziosi scribacchini; poi, considerato che sarebbe stata vista come una scelta non gradita da molti, il tiro si è spostato verso l’eliminazione dell’ascensore, dedicato soprattutto a mantenere la totale accessibilità dei nuovi Uffici alle persone con disabilità, o un suo spostamento (spostamento difficile data la conformazione dell’area e dell’edificio di cui si parla). Stante la necessità di spostare la sede dell’Ufficio del Turismo, che nessuno penso possa più contestare, alla luce di quanto dichiarato dalla Segreteria di Stato al Territorio, sembra che l’opera con gli adeguamenti richiesti verrà a costare di meno, vorrà dire che l’ascensore non si farà, contravvenendo alle norme in merito previste dalle leggi vigenti sulla totale accessibilità degli edifici pubblici soggetti a ristrutturazione e quindi obbligati ad adeguamenti in tal senso. Vedremo cosa succede, aspettiamo le conseguenti e sapienti mosse demagogiche.
-Rotatoria di Murata; parte consistente dei ritardi, la Segreteria se n’è dimenticata (ops!!), erano dovuti ad un ricorso fatto da tre ditte Sammarinesi che avevano partecipato alla gara d’appalto per il lavoro della rotatoria. Avevano perso la gara, quindi, logicamente come fanno tutti quelli che perdono, hanno fatto ricorso su una gara perfettamente regolare fatta, come altre centinaia di volte, dall’AASLP; ma un giudice ha creduto alla loro versione dei fatti e, con un po’ di esagerazione, ha disposto la chiusura del cantiere. Poi fortunatamente un altro giudice, su ricorso dell’AASLP, ha riportato le cose alla loro normalità e i lavori sono potuti ripartire con qualche mese di ritardo.
Poi c’è stato il problema tecnico sull’esecuzione dei tiranti che ha ulteriormente ritardato i lavori, ma adesso, che la parte preponderante dei lavori è finalmente finita, c’è un ulteriore problema, forse il vero problema: questo lavoro chi l’ha fortemente voluto e portato avanti? Chi ha partorito l’assurda idea di mettere in sicurezza quell’incrocio dopo che per anni la stessa Democrazia Cristiana, al sempiterno potere, non era riuscita a realizzare nonostante i tanti progetti elaborati? Chi è stato? Il passato governo? Allora non va bene. Bisogna che l’ecomostro di Murata si fermi. Non importa che circa tre quarti dei lavori siano compiuti, bisogna cambiare i lavori in corso pregiudicando tutto, solo per far vedere (come ha detto qualcuno) chi ce l’ha più grosso e far credere che il passato governo non era in grado di fare niente di buono.
C’è anche da dire che dietro questa infrastruttura pubblica, c’è tutta la competenza e la professionalità dei tecnici progettisti dell’Ufficio Progettazione, dell’AASLP, dei direttori dei lavori, degli esperti, dei consulenti, delle maestranze che stanno portando avanti il cantiere nonostante le grosse difficoltà; competenze umiliate da prese di posizione della Segreteria di Stato a dir poco pretenziose. Se il buongiorno si vede dal mattino, comincio a pensare che il paese e i cittadini si meritino una Segreteria di Stato al Territorio di un livello superiore, meno bigotta e più concreta, che possa passare sopra a certe bassezze e finisca i lavori mettendo in sicurezza quello che è considerato, da sempre, l’incrocio più problematico e pericoloso della Repubblica.
-“Ecomostro": è un termine colloquiale utilizzato nel linguaggio giornalistico italiano per indicare un edificio o un complesso di edifici considerati gravemente incompatibili con l'ambiente naturale circostante, prevalentemente riguardo all'impatto visivo. (Wikipedia) – Ho voluto inserire la definizione corretta della parola “ecomostro” per far capire ai lettori cos’è l’informazione e cos’è invece l’uso improprio, scorretto e in mala fede di parole forzatamente esagerate usate per gettare discredito su qualcuno o qualcosa, amplificandone ed esagerandone la descrizione (atteggiamento tipico dei bambini). Definire una rotatoria un “ecomostro” è una palese esagerata forzatura tendente solo a rendere scandalosa la sua reale dimensione in scala urbanistico/ambientale. Oppure, se così non è, chi lo scrive è un emerito ignorante.
Augusto Michelotti
Libero Cittadino