Marino Cardinali se n’è andato, così, all’improvviso, confermando il suo stile di combattente, di grande saggio che sapeva dispensare consigli di vita con l’unico metodo che conosceva: l’esempio. Se c’era da andare in prima linea e metterci la faccia, lui c’era e ci si buttava dentro con tutto sé stesso, con tutte le energie che aveva e se in alcune occasioni avesse risparmiato un po' di quelle energie, forse oggi lo avremmo ancora qui con noi. Ma lui era fatto così, perché è questa la forza dei grandi uomini, quelli con la “U” maiuscola, quelli che hanno una parola sola, quelli che una stretta di mano è una promessa e un impegno per la vita, quegli uomini fatti con l’accetta, uomini di altri tempi con molti spigoli ma precisi e determinati nelle loro scelte di vita. Nel 1990, quando fondò l’Associazione Micologica Sammarinese, sapeva bene a cosa sarebbe andato incontro, di sicuro alla scomodità di chi è contro tutti coloro che remavano contro la sua San Marino di cui era attaccatissimo cittadino. Era un valente micologo e un amante della natura, ma ci aveva visto lungo e aveva diviso la “Micologica” in due tronconi di attività: quello prettamente fungaiolo-naturalistico in cui si organizzavano mostre di funghi, corsi per la conoscenza dei funghi e delle erbe, fino ad arrivare negli ultimi tempi, in difesa della salute di tutti, a creare il “Presidio Micologico” in collaborazione con l’ISS per evitare avvelenamenti da funghi. Poi c’era la parte di tutela ambientale in cui l’Associazione, prima storica associazione ambientalista di San Marino, lavorava nella sorveglianza del territorio a difesa dell’ambiente della Repubblica. Tante battaglie, contro un potere a volte oscuro e favorevole alle speculazioni distruttrici, tantissime perse, alcune vinte; chi non ricorda la battaglia per impedire la devastazione della Prima Torre in cui due influenti politici volevano issare un antennone di 32 metri; l’aver impedito la cementificazione di Fonte dell’Ovo e la distruzione del querceto dell’ex camping di Murata, ecc. ecc. Tante le sconfitte, ma ogni volta, era Marino ad incitarci a non cedere mai, perché chi sta dalla parte del giusto ha sempre ragione e il suo animo ne esce sempre e comunque fortificato. Questo ci insegnava Marino, il “nostro Marino”, il “Marino di tutti”, era un Sammarinese vero, sincero, tutto d’un pezzo, un patrimonio. Marino, dicono che sei morto, ma non è vero, hai seminato bene e, ogni volta che andremo a discutere con l’arroganza del potere, penseremo a te e tu Marino ci sarai ancora, lì con noi, a testa alta in dispetto ai potenti e a quello che rappresentano.Ciao Marino
Augusto Michelotti