Sono anni che A.V.S.S.O. (Associazione volontari sammarinesi sangue e organi) è in attesa di risposte sul fronte delle donazioni di sangue da portare oltre confine e non solo. Sono anni che A.V.S.S.O. chiede che si intervenga per ampliare gli ambienti in dotazione al Centro Trasfusionale dell’ISS, ampliamento più che mai necessario per dividere il donatore da chi riceve la donazione e soprattutto per tutelare chi in questi ambienti, medici e operatori sanitari, ogni giorno svolge il proprio lavoro dovendo fare i conti con normative e protocolli stringenti e molto delicati mettendo a rischio anche la propria professionalità. Tanti incontri, tante le parole dette, ma di fatto il tempo è passato, gli anni sono passati e nulla si è visto all’orizzonte. Eppure, le richieste avanzate dall’Associazione non sono poi così impossibile da realizzare. Basta volerlo! Ad oggi i numeri parlano da soli. I donatori effettivi in territorio ammontano ad oltre 1300, numero in continua crescita. Tanti donatori e di questo dobbiamo esserne orgogliosi come Paese. E’ la conferma che il cittadino quando ce né bisogno è presente. E allora perché non fare qualcosa in più, perché non permettere di portare il nostro sangue anche fuori territorio, e aiutare altre persone? Spesso accade che i donatori sammarinesi non vengano contatti per la donazione per lunghi periodi, ciò accade perché il sangue di quel determinato gruppo sanguineo magari in quel momento non è richiesto per le trasfusioni, ma anche perché siamo in tanti a donare e fortunatamente siamo una popolazione in buona salute. Allora ecco che dobbiamo essere noi bravi e permettere di esportarlo fuori confine. Ma per poterlo esportare è necessario essere accreditati e per essere accreditati occorre rispettare determinati parametri e criteri legati proprio all’ambiente dove avviene la raccolta del sangue. Quelli attuali purtroppo non sono ambienti idonei, e non lo sono più neppure per il donatore sammarinese. E’ necessario quindi che si proceda velocemente con interventi strutturali all’interno del nostro ospedale, interventi di cui si parla da tempo, se non addirittura da decenni, in grado di concedere maggiori spazi al Trasfusionale e pertanto anche una maggiore sicurezza per chi ci lavora. Qualcosa forse si sta muovendo, purtroppo molto lentamente. Noi ci auguriamo che quanto ci è stato detto e promesso, finalmente si realizzi in tempi brevi, perché di tempo non ne abbiamo più tanto, e la salute non può aspettare, la salute deve essere la priorità di uno Stato.
cs Il Presidente A.V.S.S.O. M. Katia Savoretti