Bcsm, l'Upr chiede chiarezza e atti di responsabilità
Il 17 aprile un articolo del settimanale l’Espresso intitolato “Gli angeli di Angelino” faceva riferimento in modo esplicito al Presidente, Direttore Generale di Banca Centrale.
L’incipit dell’articolo lasciava poco spazio sul contenuto: “Incarichi pubblici, posti di potere nelle banche, cattedre universitarie e le immancabili consulenze” a cui si aggiungeva il richiamo a un fatto di cronaca, il famoso bonifico, che ha suscitato forti polemiche ed è ritornato a galla in vicende giudiziarie sammarinesi ed estere.
L’articolista considerava le figure apicali della nostra autorità di vigilanza, parte di una “rete di potere” guidata da un eminente politico italiano.
Ci saremmo aspettati qualche commento su una situazione imbarazzante ed eticamente poco consona a chi ricopre ruoli così importanti in una istituzione pubblica ma ad oggi nessun commento e peraltro l’assenza di smentite dai diretti interessati ci induce a ritenere che quanto riportato da l’Espresso corrisponda a verità.
Venerdì 24 aprile si apprende da una nota di BCSM che i componenti del Coordinamento della vigilanza hanno deciso di :“Autosospendersi temporaneamente dall’esercizio delle loro funzioni al fine di facilitare l’eventuale verifica della correttezza e trasparenza del loro operato rispetto ai notori fatti di cronaca giudiziaria”
Un evento rilevante, mai accaduto nella breve storia di BCSM, inaspettato e soprattutto molto strano. Ieri un ulteriore coup de theatre, al comma Comunicazioni, il Segretario di Stato per le Finanze, annuncia la decisione dei dirigenti di Banca Centrale di revocare l’autosospensione di tornare di conseguenza a ricoprire il proprio ruolo di componenti del Coordinamento della Vigilanza. Nessuna nota però da Banca Centrale.
Cosa è accaduto in Banca Centrale in meno un mese da indurre i componenti dell’organo di vigilanza prima ad autosospendersi e poi a tornare sulla propria decisione? Mai un commento in questi mesi in cui BCSM è stata spesso accostata alla cronaca giudiziaria, come nessun commento o atto c’è stato a seguito dell’articolo dell’Espresso.
UPR chiede chiarezza e atti di responsabilità per difendere la credibilità dell’Istituzione.
UPR ricorda che un progetto di revisione dello statuto di Banca Centrale è da mesi in attesa di essere esaminato in sede referente dalla Commissione Finanze e quanto accaduto qualche giorno fa dimostra l’urgenza di un intervento legislativo organico, che ridisegni la sua governace e la faccia uscire da un pericoloso cono d’ombra.
Nicola Selva, Coordinatore UPR:
“I rilievi che sono stati mossi in questi anni sulle figuri apicali di BCSM trovano purtroppo puntuale conferma nell’articolo dell’Espresso con un quadro poco compatibile con un’autorità di vigilanza nel settore finanziario. Tutto ciò rafforza la mia convinzione e quella di UPR che si debbano prediligere i cittadini sammarinesi per le strutture strategiche del Paese. Non trovo eticamente accettabile che mentre il sistema finanziario sammarinese è in profonda crisi, chi guida BCSM, molto ben pagato, ha così tanto tempo da dedicare alle proprie attività professionali estere. A ciò aggiungo la preoccupazione per quanto è avvenuto. Non è mai accaduto che l’intero organo di vigilanza si autosospenda e poi revochi in meno di trenta giorni le proprie decisioni, arrecando forte incertezza a tutto il sistema finanziario. Nel rispetto dell’autonomia di Banca Centrale, il Governo deve celermente riferire al Consiglio Grande e Generale su quanto accaduto e lo stesso Consiglio deve iniziare seriamente a porsi la domanda se la fiducia riposta nei vertici di BCSM è ancora confermata, oppure debba essere riconsiderata. All’estero loro colleghi si sono dimessi per molto meno, a San Marino invece dopo il bonifico, dopo la rete di potere e oggi dopo l’autosospensione revocata, attendiamo ancora risposte e atti di responsabilità e chiarezza”.
Comunicato stampa Unione per la Repubblica