Bilancio Carisp, la posizione del PSD
Il Dott. Borri dichiara che il bilancio, approvato a maggioranza dal CdA il giorno 14 agosto e depositato presso il Tribunale Unico il 18 agosto, rileva una perdita per CARISP di 534 mln di Euro, generata da diversi fattori. La causa del default principalmente è dovuta alla rilevazione delle svalutazioni delle oramai tristemente note esposizioni creditorie legate al c.d. Gruppo Delta, poiché le stesse ed altre poste di bilancio sono state rilevate dal precedente CdA con procedure carenti dal punto di vista tecnico contabile o comunque non in linea con i criteri dottati dalla nuova “Governance” di Cassa.
Dal punto di vista politico il Segretario Psd ha posto delle domande in primis al membro del CdA presente ed in seguito al Segretario di Stato per le Finanze su quelle che possono essere le “conseguenze ed effetti delle scelte di CdA e del Governo, le quali rischiano di avere una portata enorme sul sistema Bancario e Finanziario Sammarinese dato che quella che l’Esecutivo ha definito Banca di Sistema andrà inevitabilmente ricapitalizzata. Non è chiaro – prosegue il Segretario Psd – perché il Decreto Legge 93/2017 emanato dal Governo nello scorso Consiglio Grande e Generale, convocato peraltro con urgenza, non abbia potuto consentire al CdA di CARISP di predisporre un Bilancio di Esercizio segregando in appositi fondi le svalutazioni ingenti che sono state applicate; forse una tardiva azione dell’Organo di Vigilanza - al quale compete la preventiva approvazione - o tardiva è stata la richiesta da parte del CdA stesso per domandare tale verifica? Senza voler giudicare tecnicamente l’operato del CdA, un operazione di questo tipo era possibile per mezzo delle leggi già vigenti in Repubblica”. Il membro del CdA di CARISP risponde che non c’è stato confronto sulla perdita rilavata con il Governo – che ci teniamo a precisare trattasi del Socio di maggioranza in rappresentanza dell’Ecc.ma Camera ovvero tutti noi sammarinesi – prima del deposito del progetto di Bilancio. Non si è ben compreso se fosse stato possibile seguire sin dall’inizio una strada diversa, infatti il Segretario per le Finanze successivamente ha sostenuto che, in sede di Assemblea di approvazione del bilancio di CARISP, verranno definite perdite minori, ripartite in più esercizi.
Altro aspetto sollevato dal Psd riguarda il mancato deposito di un piano industriale – o di ristrutturazione - insieme al bilancio che “accostato” a perdite di questa portata avrebbe sicuramente rappresentato un elemento di rassicurazione qualora contenesse dati rassicuranti per la popolazione ed in primo luogo per i correntisti. Era un atto dovuto volto a tranquillizzare i risparmiatori ed il Paese tutto; a tal proposito il rappresentante del CdA ha chiarito che una bozza di piano per la parte sana di Cassa esiste già, confermando nella sostanza che la Banca verrà scissa e la c.d. Bad Bank si occuperà di gestire unicamente le passività pregresse. Apprendiamo inoltre che il Revisore non si è espresso sulla bontà del bilancio depositato dal CdA di CARISP, sua “facoltà” per legge. Ora aspetteremo di leggere la Relazione dei Sindaci Revisori che presumibilmente si esprimeranno in sede di Assemblea dei Soci.
Un’ultima perplessità sollevata dal Segretario Psd e da altri esponenti di Opposizione riguarda la segnalazione o meno ai Soci Di CARISP su eventuali azioni di responsabilità da parte del CdA attuale verso quello precedente, “se il bilancio attuale si discosta di circa 460 mln da quello che avete ricevuto in via informale dal CdA uscente, non può derivare da sole differenze di valutazione o dall’utilizzo di procedure contabili diverse, bisogna capire qual’è il bilancio veritiero, delle due l’una, lo scostamento è troppo elevato”; in questo caso ci è stato risposto che non sono state rilevate responsabilità nel precedente CdA.
Quello che rileviamo noi invece come Psd dal risultato che ha portato a questa situazione è da un lato l’estrema “prudenza tecnica” osservata dal CdA di CARISP, il ruolo evanescente del Revisore nominato - il quale assume una posizione di astensione rispetto ai criteri adottati in precedenza – ed infine l’estrema imprudenza dal punto di vista politico del Governo; così la cura rischia di essere più dannosa del male.
Il Progetto di Bilancio doveva essere discusso assieme alla scissione che dava origine alla c.d. Bad Bank ed assieme al Piano Industriale che rilevava la parte sana della Cassa di Risparmio, tutto sarebbe stato più chiaro.
Detto questo, ci rammarichiamo per apprendere questa notizia drammatica solo ora che non potendo ne decidere ne incidere con un nostro contributo politico, pur avendo consigliato con forza durante l’incontro con il Governo di scongiurare, tramite la collaborazione – che almeno in questo caso auspichiamo avvenga ben coordinata - con BCSM, la nefasta possibilità di un’eventuale fuga di capitali verso l’estero e fuori dal sistema con un provvedimento temporaneo ad hoc. Ricordiamo infine che alle opposizioni non è stato concesso nemmeno un rappresentante nell’attuale CdA di CARISP, e che tutte queste valutazioni potevano essere fatte ex ante piuttosto che ex post, per il bene del Paese, senza voler ne favorire ne intralciare l’operato dell’attuale Management della CARISP.
Comunicato Stampa PSD