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Botti di fine anno, APAS: "Vietati in molti comuni e città italiane"

29 dic 2015
APAS
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Capodanno senza botti in oltre 850 comuni e città italiani. Le ragioni? Troppo pericolosi per le persone e per gli animali, causa di morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici e uccelli. Nell’Ottobre 2012 l’APAS presentò un’Istanza d’Arengo sottoscritta da numerosi cittadini, che chiedeva “Il divieto su tutto il territorio sammarinese, con l’eccezione delle sole feste nazionali, di fuochi d’artificio, botti e petardi, i cui effetti sono da configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali,” Purtroppo l’istanza fu sommariamente respinta dal Consiglio Grande e Generale, che non ha voluto valutare con attenzione la pericolosità che tali dispositivi determinano, giustificandoli con una presunta tradizione da salvare, che tuttavia l’istanza non aveva messo in discussione.
Eppure la richiesta dell’APAS non si era rivelata così assurda e impossibile da accogliere, poiché in linea con quanto disposto in diversi comuni limitrofi, come ad esempio Coriano. L’APAS, sollecitata dai possessori di cani ma anche da tanti cittadini che ritengono botti e petardi una modalità inutile quanto pericolosa per festeggiare gli eventi, presenterà nuovamente la petizione nella prossima primavera, auspicando che il 2016 si possa concludere festeggiando in allegria ma senza danni ad alcuno, persone ed animali.


Di seguito alcuni consigli per limitare i danni e proteggere i nostri animali dai rumori insopportabili per il loro udito, dovuti ai fuochi di artificio, ai botti e ai petardi di San Silvestro ed altri eventuali festeggiamenti.

Il gatto andrebbe rinchiuso in un luogo tranquillo (garage, bagno, ecc) possibilmente serrando le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti. Comportandosi in modo normale, senza tranquillizzarlo oltre misura per non trasmettere preoccupazione.

Nel caso del cane, se in genere vive in giardino, occorre sistemarlo in un locale chiuso, conosciuto e sicuro, mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare. Eliminare tutto ciò che potrebbe ferirlo nel caso tentasse comunque una fuga.
Se il cane è legato, sistemazione da biasimare, perché vietata dalla normativa vigente, occorre slegarlo e sistemarlo come nel caso precedente. Se vive in un box esterno, verificare che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la giusta protezione, altrimenti sistemarlo come nei casi precedenti. In ogni caso, se è possibile, raggiungere il cane per verificare se è tutto ok, trattandolo come al solito.
Se non è possibile sistemarlo al chiuso, verificare l'integrità della recinzione e fare molta attenzione: se riuscisse ad uscire, potrebbe perdersi o addirittura rischiare di essere investito. Se privo di microchip, una volta recuperato e portato al canile, sarà impossibile rintracciarne il proprietario, soprattutto se questi non lo dovesse cercare attivamente.

Cosa fare con un cane che resta a casa da solo:

lasciare le luci accese;
lasciare le porte aperte;
lasciare almeno due stanze a disposizione;
il suo giaciglio deve essere ben raggiungibile;
non lasciare oggetti che lo possano ferire;
lasciare a disposizione i suoi giochi e qualcosa da rosicchiare;
lasciare la ciotola dell'acqua (anche se, quando un cane è spaventato, non mangia e non beve);
a mezzanotte far squillare il telefono, potrebbe distrarlo ed eventualmente calmarlo udendo un suono conosciuto e rassicurante.

Cosa fare quando il cane è in casa con noi:
lasciare le porte aperte, il suo giaciglio deve essere sempre ben raggiungibile. Se si nasconde, non cercare di tirarlo fuori dal nascondiglio con la forza, deve farlo di sua iniziativa. Al massimo raggiungerlo e cercare di mantenere un comportamento che sia il più possibile rilassato e tranquillo. Per farlo uscire, chiamarlo come si fa di solito, se non ubbidisce, significa che si sente più al sicuro dov'è. In questo caso non insistere, uscirà di sua spontanea volontà quando non sarà più spaventato.
Cercare di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare, non bisogna dare la sensazione di proteggerlo o confortarlo per non accentuare le sue ansie.

Comunicato stampa APAS

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