Cannabis: un dibattito troppo incentrato sull’ideologia
Negli scorsi giorni è apparsa sulla stampa sammarinese l’inattesa notizia della programmazione in Consiglio Grande e Generale della discussione di alcune Istanze d’Arengo approvate nel 2019. Entrambe le richieste dei cittadini hanno ad oggetto la cannabis ricreativa. Si tratta di una materia che da sempre ha visto un intenso scontro nel dibatto politico e popolare. Queste Istanze d’Arengo rispecchiano proprio tale differenza. La prima istanza (n°16 del 7 aprile 2019) chiede infatti di porre una regolamentazione in merito alla cannabis ad uso ricreativo che permetta il possesso per uso personale (oltre che la produzione, l’autoproduzione e la vendita), fermo restando il limite della maggiore età, ed il consumo vietato “in ogni luogo non pubblico…”. La seconda Istanza (n°16 del 6 ottobre 2019) ha richiesta contraria dati “gli effetti sulla persona” nonché il non superamento della legge italiana “per tutte le conseguenze negative” che potrebbe comportare. Il nostro obiettivo, come movimento di attivisti che lotta a favore della legalizzazione, è chiaro e ha al proprio centro una campagna informativa in merito alla cannabis. Il tema della cannabis ricreativa rimane comunque un ostacolo all’utilizzo di cannabis anche nei vari ambiti come industria, medico, ecc. Noi crediamo che in entrambe le Istanze abbiano fondamento ma ricordiamo che già la Svizzera, Stato confinante con l’Italia, ha provveduto ad approvare leggi che rendono la cannabis ricreativa (quindi anche, e non solo, infiorescenze) una realtà purché il tenore degli agenti psicotropi, il THC, sia inferiore all’1%. Tant’è che tale regolamentazione non ha infierito sui rapporti italo – svizzeri. È da evidenziare come anche in Italia vi sia una legislazione “favorevole” dato che sono presenti sul territorio italiano i cd. cannabis shop dove è possibile acquistare infiorescenze di cannabis con THC inferiore allo 0,6% (parametro di riferimento per la legge italiana). Questo aspetto non è assolutamente contemplato dalla legge sammarinese che reputa qualsiasi quantitativo di THC, se non la stessa pianta (anche sprovvista di agenti psicotropi), sostanza stupefacente e quindi illegale secondo la Legge 26 novembre 1997 n°139. La nostra preoccupazione è che la richiesta di regolamentazione a favore della cannabis venga bocciata da parte del Consiglio in favore della contro istanza che esprime le preoccupazioni di solo una parte della cittadinanza. Per quanto la scienza ha espresso sarebbe giusto porre una regolamentazione all’uso di una sostanza che, di fatto, non uccide come altre sostanze pienamente legali identificabili come droghe (alcol e tabacco). Perché non porre illegali queste due piuttosto? La nostra provocazione è evidente. Ad ogni modo, non scordiamoci di come lo status legale della cannabis stia cambiando in ogni angolo del globo, a partire proprio dall’Europa dove la Germania intende presto legalizzare il consumo, senza dimenticarsi di altri esempi come la Spagna che già da anni prevede l’uso ricreativo ma anche forme di tolleranza quale quella del Portogallo. Per quanto riguarda quindi la nostra Repubblica, in una visione europea, è fondamentale porci a contatto con quelli che sono gli sviluppi in materia nei diversi stati europei. Il dibattito dovrebbe essere incentrato su una regolamentazione della materia che possa essere a misura della nostra realtà di Paese senza però, nel contempo, andare in contrasto con quelle che sono le tematiche vigenti nei diversi paesi europei sopracitati. Abbiamo la necessità di comprendere come l’opinione dei sammarinesi sia cambiata in favore della cannabis, non possiamo respingere ciò che la popolazione chiede. È giusto non entrare in contrasto con l’Italia ma ciò non deve sottrarci dal porre normative che rappresentino la volontà popolare. La questione quindi sarà promuovere una regolamentazione che sia più propriamente espressione delle due Istanze d’Arengo sopracitate.
Cs - Il movimento Cannabis For Future San Marino
[Banner_Google_ADS]