Cassa di Risparmio, DiM: "I piani del governo tra autoritarismo, opacità e mancate risposte"
La nostra coalizione, composta da RETE e MDSI, era presente all’incontro di ieri che, ancora una volta, si è rivelato come l'ennesima falsa condivisione: ancora una volta il governo ha proceduto in modo autoritario, senza confrontarsi con nessuno, limitandosi a comunicare le proprie decisioni solo a giochi fatti. La delibera del Congresso di Stato era stata infatti già emanata durante la mattinata. Nessuna volontà di confronto o di approfondimento.
Come se non bastasse, Celli e Podeschi non hanno neppure risposto alle nostre richieste di chiarimento. Ad esempio abbiamo domandato da cosa è motivata la fretta nel nominare un nuovo Consiglio di amministrazione in Carisp, quando il vecchio CdA è prossimo alla naturale scadenza i primi di maggio? Realisticamente non si farà neanche in tempo a iniziare la modifica dello statuto...e allora che senso ha una prova di forza di questo tipo?
Abbiamo chiesto se il governo si renda conto del fatto che, così operando, sta generando situazioni di incertezza senza alcuna cautela rispetto alle possibili reazioni dei correntisti. Il rischio è un deflusso enorme di denaro da Cassa di Risparmio che, anche rimanendo di proprietà dello Stato (come più volte Celli ha ribadito) si troverebbe in capo solo un grosso mucchio di debiti!
Sempre durante l'incontro abbiamo evidenziato che:
non viene spiegato con quale metodo è stata portata avanti l’AQR cioè la valutazione della qualità dei crediti deteriorati (e chi osa chiederlo viene indicato come un nemico del governo e di Banca Centrale);
la Centrale Rischi non viene attivata e ormai l'AQR è agli sgoccioli;
Banca Centrale ha in mano i dati inviati dalle banche ma non li condivide e quindi, di fatto, non condivide i nomi dei grandi debitori.
Tutti questi elementi, insieme ad altri che abbiamo analizzato durante la recente serata pubblica sulle banche, ci fanno temere che la linea portata avanti dal governo non risponda né all’ordine del giorno che la maggioranza ha votato, né a un indirizzo della Segreteria Finanze. Sembra invece che risponda alle necessità di qualcun altro, non si sa di chi (anche se qualche idea ce la siamo fatta).
E soprattutto la volontà non sembra affatto quella di salvaguardare le banche, ma di farle saltare.
A parole il governo rassicura tutti, nei fatti ogni azione compiuta e sottaciuta, ogni domanda che rimane senza risposta contribuisce a far aumentare le nostre preoccupazioni.
Comunicato stampa
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme