Ccr: la risposta al Ps
Non abbiamo bisogno di «uscire dal macchione» perché non ci siamo mai stati: le azioni del Governo e del CCR sono sempre e solo state dettate dalla volontà di fare chiarezza su quanto avvenuto nel settore bancario negli ultimi anni.
Il Partito Socialista si è forse dimenticato quando nella scorsa legislatura invocava trasparenza sul bilancio di Cassa di Risparmio e chiedeva al governo di allora una serie di azioni di responsabilità sul settore bancario?
I componenti del Comitato per il Credito e Risparmio hanno sempre agito all’unanimità, nel pieno rispetto delle regole e delle proprie competenze, che non sono quelle di intervenire su provvedimenti di spettanza della Banca Centrale a norma del suo Statuto.
Il CCR si compiace che in molti passaggi dell'ordinanza sia espresso chiaramente che il CCR non ha assolutamente avallato le azioni dubbie che sono state evidenziate ed anzi ne ha contrastato gli intendimenti contrari agli interessi del Paese.
Il CCR auspica che la magistratura chiarisca celermente e definitivamente se sono stati compiuti degli illeciti e pervenga ai necessari sviluppi giudiziari: con serenità, possiamo preannunciare che ci costituiremo parte civile in un eventuale procedimento giudiziario, qualora si concretizzasse.
Tornando al Partito Socialista, l’impressione sulle posizioni da loro espresse è un’altra, che si voglia alzare un polverone per nascondere le responsabilità degli ultimi decenni.
Il problema è sempre il governo e non chi con scelte dissennate ha provocato disastri nelle banche e di questo argomento con dispiacere non si trova mai traccia nei comunicati dal PSS. Ma forse questa è un’altra storia.
Cs Il Comitato Credito e Risparmio