CDLS: “L’austerity è una ricetta sbagliata e la politica smetta di litigare”
E proprio al report degli ispettori di Washington il vertice della Confederazione Democratica ha dedicato particolare attenzione: “L’analisi ha messo in evidenza il rallentamento della crescita economica nel 2017, un anno segnato dall’emergenza banche, con un alto volume di Npl, il tortuoso commissariamento di Asset Banca, la difficile riorganizzazione di Cassa di Risparmio e la raffica di dimissioni ai vertici di Banca Centrale. Un’analisi che invita ad affrontare le principali criticità del sistema in termini esclusivamente tecnici, ma prescinde dalle conseguenze sul piano sociale, sulla tenuta del welfare, nonché sulle possibili ricadute recessive di un’economia sammarinese già abbondantemente provata”.
In altri termini, per la CDLS l’usuale “cura da cavallo” delle ricette targate FMI non è la strada giusta: “Servono scelte politiche indirizzate a maggiori investimenti e alla salvaguardia degli importanti livelli di difesa sociale raggiunti dal Paese e non improntate esclusivamente ad interventi di austerity che, come avvenuto altrove, non hanno ottenuto i risultati promessi”.
Anche per questo è netto l’altolà a misure draconiane sul fronte della riforma pensioni: “Ancora non sono state definite - precisa il confederale - linee d’intervento per affrontare il riequilibrio del sistema previdenziale, ma riteniamo non ci potrà essere spazio per interventi retroattivi e per l’introduzione di automatismi economici e anagrafici che non rappresenterebbero altro che tagli lineari alle prestazioni, con il rischio di creare una generazione di pensionati poveri. Ogni modifica delle dinamiche pensionistiche, come l’età pensionabile, la contribuzione e la prestazione finale, rappresentano infatti scelte di un forte impatto sociale e dagli importanti risvolti politici su cui il sindacato ritiene di dover essere interlocutore privilegiato in quanto riguarda da vicino l’interesse di tutti i lavoratori.
In primo piano anche il via libera del Consiglio alla Legge di Bilancio 2018: “Una legge che risulta fortemente condizionata da proposte orientate al recupero di risorse e al risanamento dei conti pubblici, mentre scarseggiano interventi in grado di stimolare investimenti a favore dello sviluppo economico”. Mancano insomma “progetti capaci di delineare per San Marino un nuovo orizzonte, un nuovo modello coerente con le grandi trasformazioni tecnologiche dell’economia digitale. L’utilizzo piuttosto massiccio dei decreti legislativi trasforma poi la Finanziaria in un elenco di enunciazioni formali, in una carta d’intenti la cui sostanza sarà definita appunto nel successivo percorso della decretazione”.
“Smettete di litigare”. E’ in sintesi questo l’appello finale che il Confederale CDLS rivolge alle forze politiche: “Considerata la gravità dei problemi da affrontare è fondamentale aprire un nuovo capitolo nei rapporti fra forze politiche e sociali che coinvolga tutta la società in uno sforzo corale per il superamento della difficile situazione. Su questo fronte, insieme all’intera CSU, nel corso dell’ultimo anno ci siamo attivamente adoperati per superare il clima di sterile contrapposizione che ha caratterizzato questo periodo”.
Da qui l’appello a tutte le componenti sociali e politiche “per superare l’idea che la condivisione, da tutti auspicata, venga intesa come adesione alle proprie scelte anziché come costruzione di un progetto comune, che coniughi i diversi interessi, nella prospettiva di una definitiva uscita dalla crisi e di rilancio dello sviluppo del paese”.