Domani, Sabato 1 Agosto, sarà ricordata a San Leo, la Festa di San Leone con una celebrazione presieduta dal Vescovo Mons. Andrea Turazzi che ha sempre una sua solennità particolare che le deriva dal fatto che si ricorda il Santo Fondatore della Città di San Leo. San Leone e San Marino diacono sono i Santi Patroni della Diocesi detta di “San Marino-Montefeltro”, come fu stabilito dalla Sacra Congregazione per i Vescovi, anno 1977, quando Papa S. Paolo VI le dette una nuova configurazione territoriale. La ricorrenza di questo 2020 è arricchita da alcuni particolari momenti, importati per la Diocesi Sammarinese–Feretrana. Abbiamo chiesto a Don Carlo Giuseppe Adesso, Parroco di Santa Maria Assunta in San Leo una riflessione sulla festa. “La solennità del Santo Vescovo e Confessore Leone (il prossimo 1° agosto) che con San Marino riveste il ruolo di Patrono della Diocesi di San Marino-Montefeltro -esordisce don Carlo Giuseppe- segnerà, per la Comunità cattolica guidata da S.E. Mons. Andrea Turazzi, la ripresa delle celebrazioni diocesane, pur con tutte le precauzioni esigite dalla non ancora cessata virulenza della pandemia da Covid-19. La S. Messa in onore del Patrono, che sarà officiata nella suggestiva Cattedrale romanico-gotica che si erge come una perla sul masso di San Leo (RN), segnerà anche l’abbrivio del nuovo anno pastorale, che la Diocesi sammarinese-feretrana desidera vivere sulle orme di San Leone, in una prospettiva missionaria, così da valorizzare il lavoro svolto nel biennio appena conclusosi, nel quale si è cercato di tornare alle fonti della propria identità battesimale. Tale passaggio pastorale sarà palesato dalla benedizione e dalla “riconsegna” di un sito di gran pregio – recentemente restaurato e denominato “la fonte di San Leone” – legato al ricordo dei primi battesimi conferiti dal Santo Patrono sul Monte Feretrio (oggi San Leo), ove giunse, all’alba del IV secolo, inviato dal Vescovo di Rimini San Gaudenzo. Sarà pertanto una ripartenza all’insegna della gratitudine quella della Diocesi sammarinese-feretrana-conclude il Parroco Don Carlo Giuseppe-in ossequio a quanto San Leone (scalpellino dalmata proprio come il diacono Marino) volle incidere sul coperchio del proprio sarcofago, tuttora gelosamente custodito nella cripta della cattedrale leontina, e sul quale si legge: “mentre vissi, questo amai, questo dissi, questo scrissi / tutti ringraziamo sempre il Signore / ringraziamoLo sempre - ringraziamoLo”.
Celebrazioni per la Festa di San Leone
31 lug 2020
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