La proposta di bilancio previsionale per l’esercizio finanziario 2016 presentata in prima lettura dal Governo non dà risposte adeguate al superamento della crisi economica e sociale in cui si trova ancora oggi il nostro Paese.
La scelta di continuare con la politica dei tagli lineari non solo è inutile ma è profondamente dannosa, visto che in questo modo la diminuzione di risorse va a colpire anche settori dell’amministrazione statale sammarinese che, essendo strategici, dovrebbero vedersi attribuiti maggiori stanziamenti.
L’ennesima sforbiciata al Dipartimento Sicurezza e Ordine Pubblico appare del tutto illogica e va rivista. Infatti, è necessario garantire alle forze di polizia il massimo del supporto politico per metterle nelle condizioni di lavorare con efficienza in difesa della nostra comunità.
Lo stesso discorso vale per il Dipartimento Istruzione. E’ inaccettabile e incomprensibile risparmiare sulla formazione dei giovani sammarinesi, che invece rappresenta la più importante forma di investimento per il futuro. Occorre destinare più risorse al sistema scolastico con l’obbiettivo di potenziarlo e renderlo più competitivo di quanto non lo sia già attualmente; d’altra parte il nostro Paese potrà affrontare e vincere le sfide postegli dinanzi dalla globalizzazione solo incrementando i livelli educativo-culturali delle nuove generazioni.
Emerge poi una preoccupante disattenzione per la green economy e la tutela ambientale. Sono settori rilevanti sui quali bisogna investire perché possono diventare le locomotive di una stagione di rilancio economico e occupazionale.
Mancano infine risorse sufficienti a praticare politiche di sostegno per le persone senza reddito e le famiglie in stato di povertà. Il principio fondamentale della giustizia sociale va salvaguardato e lo Stato ha il dovere di aiutare chi si trova in una temporanea situazione di difficoltà. Perciò ribadisco l’importanza di individuare i fondi necessari a introdurre progressivamente il reddito di inclusione sociale nel nostro ordinamento giuridico.
A questo punto una domanda sorge spontanea: come si possono trovare i soldi per finanziare le misure da me suggerite? La risposta è attraverso una riforma strutturale del sistema pensionistico che potrebbe generare su base annua un risparmio di 10/12 milioni di euro. E’ un intervento non più rinviabile, anche perché sono sempre più forti le preoccupazioni delle generazioni dei 30-40enni rispetto al mantenimento del loro diritto sociale alla pensione. C’è il rischio concreto di dover innalzare drasticamente l’età pensionabile per i giovani lavoratori che oggi contribuiscono al sostentamento dei fondi previdenziali. Perciò, oltre alle celebrazioni in grande stile del 60° anniversario della fondazione dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, sarebbe il caso di affrontare con serietà questa problematica sociale, avviando immediatamente il confronto politico su una riforma che dovrà basarsi su un solido patto tra generazioni.
Comunicato Stampa
Simone Celli (consigliere Ps)
La scelta di continuare con la politica dei tagli lineari non solo è inutile ma è profondamente dannosa, visto che in questo modo la diminuzione di risorse va a colpire anche settori dell’amministrazione statale sammarinese che, essendo strategici, dovrebbero vedersi attribuiti maggiori stanziamenti.
L’ennesima sforbiciata al Dipartimento Sicurezza e Ordine Pubblico appare del tutto illogica e va rivista. Infatti, è necessario garantire alle forze di polizia il massimo del supporto politico per metterle nelle condizioni di lavorare con efficienza in difesa della nostra comunità.
Lo stesso discorso vale per il Dipartimento Istruzione. E’ inaccettabile e incomprensibile risparmiare sulla formazione dei giovani sammarinesi, che invece rappresenta la più importante forma di investimento per il futuro. Occorre destinare più risorse al sistema scolastico con l’obbiettivo di potenziarlo e renderlo più competitivo di quanto non lo sia già attualmente; d’altra parte il nostro Paese potrà affrontare e vincere le sfide postegli dinanzi dalla globalizzazione solo incrementando i livelli educativo-culturali delle nuove generazioni.
Emerge poi una preoccupante disattenzione per la green economy e la tutela ambientale. Sono settori rilevanti sui quali bisogna investire perché possono diventare le locomotive di una stagione di rilancio economico e occupazionale.
Mancano infine risorse sufficienti a praticare politiche di sostegno per le persone senza reddito e le famiglie in stato di povertà. Il principio fondamentale della giustizia sociale va salvaguardato e lo Stato ha il dovere di aiutare chi si trova in una temporanea situazione di difficoltà. Perciò ribadisco l’importanza di individuare i fondi necessari a introdurre progressivamente il reddito di inclusione sociale nel nostro ordinamento giuridico.
A questo punto una domanda sorge spontanea: come si possono trovare i soldi per finanziare le misure da me suggerite? La risposta è attraverso una riforma strutturale del sistema pensionistico che potrebbe generare su base annua un risparmio di 10/12 milioni di euro. E’ un intervento non più rinviabile, anche perché sono sempre più forti le preoccupazioni delle generazioni dei 30-40enni rispetto al mantenimento del loro diritto sociale alla pensione. C’è il rischio concreto di dover innalzare drasticamente l’età pensionabile per i giovani lavoratori che oggi contribuiscono al sostentamento dei fondi previdenziali. Perciò, oltre alle celebrazioni in grande stile del 60° anniversario della fondazione dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, sarebbe il caso di affrontare con serietà questa problematica sociale, avviando immediatamente il confronto politico su una riforma che dovrà basarsi su un solido patto tra generazioni.
Comunicato Stampa
Simone Celli (consigliere Ps)
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