Il cinema ritrovato: Freaks al Concordia

Il cinema ritrovato: Freaks al Concordia.
Nuovo appuntamento con “Il Cinema Ritrovato” al Concordia: arriva lunedì 24 ottobre (ore 21) sugli schermi sammarinesi la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di Freaks di Tod Browning, uno dei più celebri film maledetti della storia del cinema e divenuto nel corso degli anni un cult assoluto. La brutalità di Freaks, prima voluto e poi rinnegato dalla MGM (che voleva un successo capace di contrastare il Frankenstein della Universal), resta ineguagliata, così come la sua oscura umanità. Inno alla mostruosità innocente contro la normalità colpevole, è un’opera affascinante, commovente e inclassificabile, che ci lascia ancora oggi esterrefatti per coraggio, incoscienza e modernità di stile, capace di superare le categorie tradizionali di realismo e finzione, di fantastico e horror. Buona parte del film è dedicata all’osservazione quasi documentaristica, e senza alcuna morbosità, della vita quotidiana dei ‘mostri’ di un circo – microcefali, sorelle siamesi, mongoloidi, ermafroditi, donne barbute, donne uccello, artolesi e addirittura un torso umano – che interpretano se stessi, per poi raggiungere momenti di orrore che tocca vette surrealiste. “Film di carne e desiderio, di peccato e violenza” (Jacques Lourcelles), Freaks ha influenzato molti registi contemporanei, tra tutti David Lynch – e non solo con Elephant Man – e Terry Gilliam.
Inno alla mostruosità innocente contro la normalità colpevole, Freaks è un’opera unica nel suo genere. La definizione di “horror” infatti gli va decisamente stretta. L'obiettivo di Browning è semmai quello di umanizzare gli “scherzi della natura”, di renderli – attraverso una minuziosa osservazione delle loro attività
di ogni giorno – il più possibile normali. I freaks del film si amano, litigano, giocano, si spaventano, celebrano la nascita di un figlio, festeggiano un matrimonio; tutto è insomma ricondotto nell'ambito della piùordinaria quotidianità, così da annullare ogni distanza tra la loro vita e quella di coloro che li pensano “diversi”.

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