Cittadinanza Attiva, in merito al risultato delle elezioni in Israele, vuole ribadire ancora una volta che l’unica strada perseguibile per il raggiungimento della pace in medio-oriente è quella che porta alla convivenza dello Stato di Israele con quello Palestinese.
Sessant’anni di conflitti pressoché ininterrotti, di attentati terroristici, di invasioni militari, di muri ma soprattutto di morti a migliaia fra la popolazione civile, hanno convinto oggi tutti i Paesi coinvolti nella promozione del processo di pace, fra cui gli Stati Uniti e il Regno Unito primi alleati di Israele, della necessità di percorrere la strada dei due Stati.
Speriamo che la riconferma dell’attuale Primo Ministro Benyamin Netanyahu, non porti ad una nuova escalation di tensione nell’area, considerate le gravi dichiarazioni (in parte già smentite), fatte in campagna elettorale dal leader del Likud riguardo alla prosecuzione dell’occupazione dei territori palestinesi e sulla linea dura contro la formazione di uno Stato Palestinese.
Se la linea politico-diplomatica di Netanyahu non cambierà, anche in relazione alle sue ultime e più confortanti dichiarazioni, saremo costretti ad ammettere che questa vittoria è di quella parte di Israele ostile al diritto e alla possibilità di avere uno Stato Palestinese, alla possibilità di una civile coesistenza reciproca e di una ridefinizione dei confini di Israele. Una vittoria che lascerebbe l’amaro in bocca a tutti coloro che avevano intravisto una possibile risoluzione della famosa quanto triste questione Palestinese.
Perché crediamo che Israele, ma non solo lui, abbia bisogno di guardare verso un orizzonte positivo, una visione verso un futuro capace di allontanare tutte quelle paure che fino ad oggi sono state utili solamente a soffiare sulle braci di un conflitto senza fine. Siamo in un momento storico complicato, in cui molte popolazioni in tutto il mondo si trovano in bilico tra fanatismi e terrore, ma ciò che deve vincere è l’umanità.
Invitiamo, come già fatto in passato, il Governo sammarinese, in particolare la Segreteria agli Affari Esteri e tutti i suoi rappresentanti diplomatici a fare tutto quanto in proprio potere per promuovere nelle sedi internazionali in cui siamo rappresentati questa linea.
Cittadinanza Attiva
Sessant’anni di conflitti pressoché ininterrotti, di attentati terroristici, di invasioni militari, di muri ma soprattutto di morti a migliaia fra la popolazione civile, hanno convinto oggi tutti i Paesi coinvolti nella promozione del processo di pace, fra cui gli Stati Uniti e il Regno Unito primi alleati di Israele, della necessità di percorrere la strada dei due Stati.
Speriamo che la riconferma dell’attuale Primo Ministro Benyamin Netanyahu, non porti ad una nuova escalation di tensione nell’area, considerate le gravi dichiarazioni (in parte già smentite), fatte in campagna elettorale dal leader del Likud riguardo alla prosecuzione dell’occupazione dei territori palestinesi e sulla linea dura contro la formazione di uno Stato Palestinese.
Se la linea politico-diplomatica di Netanyahu non cambierà, anche in relazione alle sue ultime e più confortanti dichiarazioni, saremo costretti ad ammettere che questa vittoria è di quella parte di Israele ostile al diritto e alla possibilità di avere uno Stato Palestinese, alla possibilità di una civile coesistenza reciproca e di una ridefinizione dei confini di Israele. Una vittoria che lascerebbe l’amaro in bocca a tutti coloro che avevano intravisto una possibile risoluzione della famosa quanto triste questione Palestinese.
Perché crediamo che Israele, ma non solo lui, abbia bisogno di guardare verso un orizzonte positivo, una visione verso un futuro capace di allontanare tutte quelle paure che fino ad oggi sono state utili solamente a soffiare sulle braci di un conflitto senza fine. Siamo in un momento storico complicato, in cui molte popolazioni in tutto il mondo si trovano in bilico tra fanatismi e terrore, ma ciò che deve vincere è l’umanità.
Invitiamo, come già fatto in passato, il Governo sammarinese, in particolare la Segreteria agli Affari Esteri e tutti i suoi rappresentanti diplomatici a fare tutto quanto in proprio potere per promuovere nelle sedi internazionali in cui siamo rappresentati questa linea.
Cittadinanza Attiva
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