Civico 10: Polo del Lusso, tanti punti ancora da chiarire

Civico 10: Polo del Lusso, tanti punti ancora da chiarire.
Lunedì prossimo si riunirà la Commissione Consigliare che dovrà votare la variante di Prg dell’area di Rovereta legata alla realizzazione del controverso Polo del Lusso.
Quella proposta, su cui è calato nell’ultimo periodo un silenzio assordante anche a causa di avvenimenti mediaticamente rilevanti che si sono sovrapposti sulle pagine dei quotidiani locali, contiene diversi livelli di criticità su cui ancora non è stata fatta luce e su cui è bene tenere alto il livello di attenzione da parte dei cittadini.

1. Speculazione immobiliare e impatto ambientale. I terreni coinvolti nella variante (che saranno pagati ai proprietari almeno il doppio del loro reale valore se cambieranno destinazione d’uso) sono per la maggior parte a zona a parco. Nel momento in cui una delle ultime zone a parco sopravvissute fra i capannoni diventerà edificabile, su chi ricadrà il plusvalore, ovvero l’aumento di valore degli stessi terreni? Quali saranno le “contropartite ambientali” richieste da chi si è speso in più di un’occasione in favore di un’ottica di “crescita zero”?

2. Impatto sul comparto commerciale. I numeri previsti da DEA e Borletti Group parlano di due milioni di visitatori l’anno, ma molti di questi saranno “visitatori abituali”, residenti di un bacino potenziale che va da Bologna ad Ancona, che a quanto riferito dagli imprenditori tendono a tornare fino a sei volte all’anno nell’outlet. E chi torna sei volte all’anno a San Marino, difficilmente si recherà tutte le volte in Centro Storico per una visita. Quali strategie saranno messe in campo per non affossare un comparto commerciale già in crisi per una serie di vicende, fra cui crisi economica e modifiche repentine dei flussi turistici?

3. Impatto sul mercato del lavoro. 200, poi 300, ora 400 posti di lavoro. Quanti di questi richiederanno specializzazioni particolari? E’ stato valutato l’impatto di un soggetto potenzialmente così importante, dal punto di vista numerico, e il suo potere contrattuale nei confronti dello Stato?

4. Costi diretti per la collettività. Durante la prima presentazione è risultato abbastanza chiaro che gli imprenditori chiederanno, ad un Governo in crisi e bisognoso di realizzare nuovi posti di lavoro, una serie di impegni gravosi per la collettività dal punto di vista economico: in ballo c’è la realizzazione della nuova viabilità, in parte da realizzarsi su suolo italiano, ma ci sono soprattutto gli interventi sotto forma di incentivi e sgravi fiscali prolungati nel tempo. Questi aspetti dovevano essere ancora oggetto di trattativa con gli imprenditori, nonostante la variante di Prg sarebbe passata in prima lettura di li a poco. Assurdo che oggi, ad una sola settimana dalla riunione della Commissione che avrà il compito di votare la variante, ancora non si sappia nulla delle condizioni stabilite in quella trattativa.

5. Proposte strane. Altra cosa riferita dagli imprenditori è l’idea di realizzare un Parco, su terreni adiacenti a quelli su cui sorgerà il complesso. Il terreno lo avrebbero pagato loro, sempre ad un costo doppio rispetto al reale valore, mentre il Parco sarebbe stato pagato dalla collettività perché “a noi non interessa pagare un terreno il doppio del suo valore per farci un Parco”. Testuali parole dette durante l’incontro con le opposizioni. Cosa c’è dietro a questa operazione? Sono state fatte pressioni da parte di qualcuno per l’acquisto dei rimanenti 50.000 mq e rotti di zona a Parco?

Niente di tutto questo è ancora stato chiarito. Se non lo sarà entro lunedì, la Commissione dovrà votare una variante di Prg sulla base di numeri contenuti in una diapositiva presentata dagli investitori e sulle promesse elettorali fatte da un Governo in odore di elezioni.
Quindi sul nulla.

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