Coe: Valentini al Comitato dei Ministri
La riunione, presieduta dal Ministro bulgaro degli Affari Esteri, Daniel Mitov, Presidente del Comitato dei Ministri, è stata aperta dal saluto del Presidente della Repubblica di Bulgaria, Rosen Plevneliev. Ha visto un approfondito dibattito sul Rapporto del Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, circa “La situazione della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto: un imperativo per la sicurezza dell’Europa”. Il Rapporto presenta i progressi registrati nell’ultimo anno su una serie di tematiche sulle quali il Segretario Generale sta caratterizzando l’operato del Consiglio d’Europa, soprattutto riguardanti l’attuazione del piano d’azione adottato in occasione dell’ultima Ministeriale (19 maggio 2015, Bruxelles).
Il dibattito dei lavori della sessione - che è stata preceduta da una colazione informale alla quale hanno preso parte i Ministri dei Paesi Membri del Consiglio d'Europa - ha riservato una particolare attenzione ai temi attinenti la sicurezza.
Il Segretario di Stato Valentini è intervenuto tra i primi oratori della sessione, prendendo la parola dopo il rappresentante del Liechtenstein. Richiamando il tema della sicurezza democratica in Europa, che caratterizza questa 126° sessione, Valentini ha fatto appello ai valori comuni della casa europea, sui quali ciascuno Stato dovrebbe interrogarsi. Il particolare momento storico mette in risalto l’inadeguatezza delle risposte che siamo in grado di fornire, tanto che “l’impressione generalizzata è che la risposta europea sia insufficiente”.
Emerge forte - secondo Valentini - l’esigenza di ragionare insieme su quale può e deve essere la nostra risposta corale al fanatismo che dilaga, alle distanze che ci separano, ai muri che vengono eretti, alla paura che ci attanaglia. Chiediamoci semmai, dice Valentini, “su cosa potremmo fondare la nostra azione comune”.
Nel suo discorso il Segretario di Stato prende in considerazione un approccio proattivo, che relega l’individualismo nell’isolamento e pone al centro il bene comune, la riconciliazione con l’altro, la mutua cooperazione. Valentini riporta il proprio pensiero allo spirito che spinse i Padri Fondatori a porre le fondamenta della futura integrazione europea, “facendo emergere le ragioni che la sostenevano e vincendo ogni tentazione di cadere in una fuga dalla responsabilità che sono i fattori corrosivi della civiltà che l’Europa ha saputo creare”.
Infine, rifacendosi alle parole di Papa Francesco, Valentini cita le abilità che l’Europa deve affinare allo scopo di dare stabilità al progetto comune: “la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare”, confidando nel dialogo, quale strumento essenziale per raggiungere una società europea inclusiva e integrata.
La riunione Ministeriale terminerà nel tardo pomeriggio di oggi con il passaggio del testimone fra la Bulgaria e l’Estonia, che assumerà la presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per il prossimo semestre.