Oggi si celebra il Giorno del Ricordo, occasione solenne per commemorare i quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale e per commemorare l’esodo Istriano, Fiumano, Giuliano e Dalmata che sconvolse il confine orientale italiano. L’istituzione del Giorno del Ricordo delle tristi vicende che coinvolsero drammaticamente la popolazione italiana di quei territori tra il settembre del 1943, in cui entrò in vigore l’armistizio di Cassibile ed il 10 febbraio del 1944, quando furono firmati i trattati di Parigi, è il frutto di una decisione del Parlamento italiano del marzo 2004 che ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale. “Rivolgo il mio pensiero a coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe, alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia”, dichiara il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei. “Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammatici avvenimenti che ne seguirono e che ora devono essere radicati nella nostra memoria, ricordati e spiegati alle nuove generazioni”. Le sparizioni nelle foibe, l'internamento nei campi di prigionia, le uccisioni, le torture commesse contro gli italiani in quelle zone colpirono funzionari, militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati, semplici cittadini e persino partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani e di battersi o anche soltanto di aspirare ad un futuro di democrazia e di libertà per loro e per i loro figli. “Il Giorno del Ricordo è un’occasione istituzionale, a cui tutti noi italiani residenti all’estero ci sentiamo profondamente legati”, conclude il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei.
cs Comites San Marino