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Comites: “Crollo delle nascite a San Marino, occorre rivedere le normative su residenze, cittadinanza e soggiorni”

4 set 2024
Comites: “Crollo delle nascite a San Marino, occorre rivedere le normative su residenze, cittadinanza e soggiorni”

Il preoccupante crollo delle nascite che oramai si registra in tutta Europa, si fa sentire purtroppo anche a San Marino, come ci ricorda ciclicamente il Bollettino di Statistica. Nel primo semestre di quest’anno i nuovi nati sono stati 63, quindi 37 di meno rispetto allo stesso periodo del 2023, con un saldo della popolazione residente, considerati i decessi, in attivo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso solo grazie agli immigrati. Infatti, i nuovi residenti da gennaio a giugno del 2024 sono stati 231, di cui ben 138 con cittadinanza italiana, mentre 60 sono stati i sammarinesi che hanno lasciato il Titano. “Non c’è nessun paese europeo che sia riuscito a mantenere statisticamente un tasso di fecondità attorno a due figli per donna, ovvero il tasso necessario a garantire un adeguato rapporto tra generazioni”, dichiara il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei. “Anche se ci sono paesi non lontani da quell’obiettivo, come la Francia e la Svezia, che hanno saputo combinare con successo politiche familiari, generazionali, di genere e migratorie. A leggere i dati – prosegue Amadei - è chiaro che anche a San Marino qualche riflessione sulle nuove politiche da adottare in merito alle residenze, alla cittadinanza ed ai soggiorni sarà necessaria, anche per trovare il modo di attirare sempre più persone da fuori confine disposte a mettere a disposizione la loro forza lavoro a favore del sistema produttivo, ad investire e credere nel futuro di San Marino. L’immigrazione, se gestita in quest’ottica, può dare respiro al welfare ed al sistema pensionistico sammarinese, determinando un aumento del numero dei lavoratori, i quali con le imposte ed i contributi versati sostengono la previdenza sociale e salvaguardano l’equilibrio dei conti pubblici, evitando allo Stato di ricorrere ad un ulteriore indebitamento. Anche in questo modo si possono mitigare gli effetti negativi dell’inverno demografico che riduce la competitività di ogni paese ed è la causa principale del suo declino, come ha ricordato qualche giorno fa il Presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa”. Del resto, il tema dei diritti degli stranieri e della cittadinanza è sempre più attuale anche in Italia dove, dopo le Olimpiadi di Parigi del mese scorso che hanno visto squadre italiane multietniche gareggiare nelle varie discipline sportive, si è riacceso prepotentemente il dibattito sullo ius scholae, ovvero sul diritto all’acquisizione della cittadinanza al compimento di un ciclo di studi. Sempre più partiti politici dell’arco costituzionale italiano richiedono a viva voce la riforma della oramai datata legge sulla cittadinanza, in modo da riconoscere un diritto che in tante democrazie europee ha favorito l’inclusione ed un ricambio generazionale. Auspichiamo che anche a San Marino il dibattito, già aperto da tempo, si concretizzi in soluzioni più moderne a vantaggio di tutti coloro che vivono in questo Paese.

c.s. Comites San Marino






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