Il Comites incontra il Movimento Rete
La discriminazione più evidente che sarebbe da eliminare dall’attuale normativa sulla cittadinanza è quella che riserva ai cittadini sammarinesi naturalizzati un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai cittadini sammarinesi di nascita. Infatti, per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione i cittadini italiani residenti devono rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i cittadini sammarinesi di nascita mantengono la doppia cittadinanza nel caso in cui uno dei due genitori sia straniero.
Addirittura, secondo l’attuale normativa sulla cittadinanza, coloro i quali divengono cittadini sammarinesi naturalizzati, se figli di madre nata sammarinese per origine che abbia o non abbia beneficiato delle leggi sul reintegro e sulla riassunzione della cittadinanza, possono richiedere la cittadinanza sammarinese per origine, qualsiasi età abbiano, non dovendo rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i figli di madre sammarinese naturalizzata possono richiedere la cittadinanza sammarinese solo se minorenni, dovendo rinunciare comunque alla cittadinanza di provenienza.
Altri importanti spunti che sono emersi dal confronto tra Rete ed il Comites San Marino hanno riguardato il numero degli anni di dimora effettiva e continuativa nel territorio della Repubblica (25 anni per gli stranieri, 15 anni per i coniugi stranieri di cittadino/a sammarinese) per potere effettuare la richiesta di naturalizzazione. A tal proposito, Rete ha condiviso la proposta del Comites San Marino di rivedere le tempistiche per la concessione della cittadinanza in tutti i casi di naturalizzazione di un residente, come raccomanda l’ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza).
Alessandro Amadei (vicepresidente Comites San Marino)