Comunicato congiunto forze di opposizione
La politica del Paese è stata bloccata per oltre due mesi, per una “inspiegabile” e “misteriosa” impuntatura del Segretario Gatti -e di pochi altri- ma alla fine grazie alla nostra battaglia ed alla mediazione, gestita unicamente dalla DC, si è giunti ad una posizione di ragionevolezza e dialogo. Come opposizioni abbiamo strappato alcuni risultati importanti come lo slittamento a marzo 2024 dell’operatività delle Residenze Fiscali Non Domiciliate, sulle quali ribadiamo la nostra ferma contrarietà; una ricognizione di tutti i tipi di residenze ad oggi esistenti; la conferma che questo tipo di residenza possa insediarsi solo in strutture ricettive a 5 stelle o superiori E, fatto ancora più importante, si è condivisa l’agenda politica del Consiglio Grande e Generale, posticipando vari temi inutili o addirittura dannosi. Il dato politico è che l’opposizione unita ha portato ad una dinamica politica che riteniamo positiva per il Paese. Infatti, il Governo e la maggioranza hanno recepito importanti emendamenti proposti dalle opposizioni come, ad esempio, l’aumento degli assegni famigliari. Il rimpianto nostro sta nel fatto che questo accordo si sarebbe potuto raggiungere da tempo, solo se ci fosse stata più buon senso da parte del Governo. Un Esecutivo serio, responsabile, dopo l’esito della trattativa ammetterebbe la sua conclamata difficoltà rivedrebbe i propri obiettivi e la propria agenda, anche in considerazione delle difficoltà del Paese, consapevole che la forza propulsiva della sua azione ha dimostrato tutta la propria debolezza. Temiamo che non sarà così. D’altro canto, il solo concepire un progetto, quello delle residenze fiscali non domiciliate che apre le porte a persone che, pagando pochi spiccioli, potranno sfruttare un “generoso” sistema fiscale per fare i loro affari, non è certo benaugurante come visione politica per il Paese. Fortunatamente si è potuta trovare la sintesi sui contenuti molto diversa da quella realizzata con ricatti e poltrone, addirittura di nomine reggenziali come sembra accadere fra una parte della maggioranza al suo interno. Ci auguriamo che questo accordo possa essere propedeutico ad un cambio di metodo che riporti al centro del dibattito politico il Consiglio Grande e Generale, riducendo il ricorso alla Decretazione. Di certo questo Consiglio segna un altro duro colpo per una maggioranza ormai moribonda che, per paura delle elezioni e per spartire qualche ultima prebenda o incarico, anche prestigioso, resta incollata alle poltrone e tiene in vita un governo sempre più debole e sempre più lontano dalla realtà e dalle vere esigenze del paese e dei sammarinesi.
cs Libera, Rete, Repubblica Futura, Demos e Gruppo Misto
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