Comunicato stampa della Delegazione RSM presso Assemblea Parlamentare dell’ OSCE
Nel corso dell’ASSEMBLEA PLENARIA 22/03/24, il discorso di apertura dei lavori da parte del Presidente dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE, Pia Kauma, ed il presidente del Consiglio Nazionale Austriaco Wolfgang Sobotka, è stato concentrato sulle sfide da affrontare in area OSCE in cui vi sono ancora conflitti in corso irrisolti, nei quali persistono violazioni del diritto internazionale ed umani, in particolare verso il popolo Ucraino. La necessità quindi di un Multilateralismo aperto ed essenziale per aumentare la diplomazia parlamentare e per il dialogo in questa epoca difficile per questo organismo, è l’aspetto prioritario in questo consesso, in cui si deve tenere conto di mantenere aperto tutti i canali di comunicazione, come quello di sviluppare l’intelligenza artificiale quale supporto al concetto di dialogo in un ambito parlamentare e diplomatico contrastando l’utilizzo di questa tecnologia come arma di guerra. Ha fatto seguito un Importante intervento del Presidente in esercizio dell'OSCE e Ministro degli Affari Esteri ed Europei di Malta, Ian Borg, che ha ribadito la necessita di una forte sinergia tra l’Assemblea OSCE e la parte Ministeriale dell’OSCE stessa. Salvaguardare questo contesto è importante, come lo è insito nelle proprie peculiarità in cui si ribadisce assolutamente la cooperazione per la sicurezza tra gli Stati. L’approccio di cooperazione resta il punto da cui prescindere, la disfunzione ed il presunto stallo OSCE ed OSCE PA è un aspetto che non può essere trascurato perché di fatto non lo è e non dovrà esserlo in futuro perché vi è bisogno di sicurezza e di cooperazione in Europa, nella regione OSCE e nell’area Euro Asiatica. Nel dibattito è emerso come sia opportuno fare un accurata valutazione sulla gamma di opzioni operative che offre questa piattaforma di dialogo unica nel suo genere, che non può fallire per una presunta volontà di alcuni stati OSCE come Russia e Bielorussia in cui sta prevalendo la tendenza a voler sminuire e/o superare l’Atto finale di Helsinki e rendere i confini post Unione Sovietica non ancora definiti e potenzialmente ancora nelle mire imperialiste della Russia. Nel 1° comitato generale per gli affari politici e la sicurezza, in cui ha partecipato il Capo Delegazione Oscar Mina, è stata menzionato a più riprese quali siano i temi e le sfide esistenti per l’OSCE e per OSCE PA, ovvero soprattutto le conseguenza della guerra in ucraina, dove le sfide socio economiche, la polarizzazione delle società, la criminalità transnazionale, da affrontare in sinergia attraverso la diplomazia Ministeriale e parlamentare per evitare di minare le società democratiche, mantenendo sempre un approccio globale alla sicurezza ed forte un richiamo al rispetto dei diritti umani. Molto apprezzato è stato l’intervento dell’Alto Commissario OSCE per le minoranze nazionali (HCNM), che ha ribadito come nella sua Decisione di Helsinki, nel luglio 1992, l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) ha stabilito che la posizione dell’Alto Commissario per le minoranze nazionali (ACMN) sia uno strumento di prevenzione dei conflitti nella prima fase possibile in relazione alle tensioni che coinvolgono questioni relative alle minoranze nazionali, riferito ad un’ampia gamma di gruppi minoritari, comprese le comunità etniche, religiose, linguistiche e culturali, indipendentemente dal fatto che tali gruppi siano riconosciuti come tali dagli Stati in cui risiedono e indipendentemente dalla designazione loro applicata o rivendicata. Nel Dibattito speciale relativamente al “lavoro dell’OSCE in Ucraina durante la guerra di aggressione della Russia”, introdotto dall'Ambasciatore Marcel Peško, Rappresentante speciale del Presidente in esercizio e Coordinatore dei progetti in Ucraina, è stato espresso l’auspicio di intensificare l’impegno del proseguo nel supporto OSCE ed OSCE PA per continuare il proprio lavoro, in particolare in questa situazione in cui stiamo commemorando i 2 anni dall’inizio dell’aggressione Russa, per cercare di mantenere quindi l’impegno OSCE per la sicurezza in Europa da cui prescindere nel fornire assistenza, garantire e sostenere attraverso stati donatori e UE, per aumentare e rafforzare la resilienza delle istituzioni in Ucraina, introdurre e rafforzare le capacità democratiche con un approccio inclusivo e globale. I lavori sono poi proseguiti nel 2° Comitato generale per gli affari economici, la scienza, la tecnologia e l'ambiente presieduto da mr. Azay Guliyev, e da ms. Gudrun Kugler, Special rapporteur di questo comitato, dove in questo dibattito è stato affrontato il tema dell’intelligenza artificiale, in cui è intervento anche il membro di delegazione Michele Muratori sottolineando come l’intelligenza artificiale possa essere uno strumento utile nei paesi in cui l’industria digitale e nelle applicazioni business-to-business siano prevalenti, con un’infrastruttura di alta qualità ed un quadro normativo che possa proteggere sia la privacy che la libertà di espressione. Nel 3° comitato generale per la democrazia, i diritti umani e le questioni umanitarie, si è svolto un particolare dibattito sui dissidenti e prigionieri politici in cui ha partecipato il membro di delegazione Paolo Rondelli, dove sono state affrontate tutte le questioni legate alle forme di detenzione, il mancato rispetto dei diritti umani, ed ogni altro genere di vessazioni e torture. L’OSCE PA ha ribadito che il suo impegno verterà sicuramente su vasta scala in particolare in Ucraina in cui il conflitto ha causato una delle peggiori crisi umanitarie ed emergenze dei diritti umani della recente storia europea compreso la violazione del diritto all’informazione e l’arresto dei giornalisti o creazioni di fake news per condizionare il libero pensiero. Infine nella seduta plenaria del 23/02, è stato affrontato il tema cruciale sulla sicurezza europea di oggi e domani e sulle prospettive parlamentari del futuro dell’OSCE”; tema sul quale è intervenuto il Capo delegazione Oscar Mina ribadendo come L’OSCE e l’assemblea parlamentare dell’OSCE, devono continuare a svolgere un ruolo attivo nella regione, utilizzando appieno le sue istituzioni, che costituiscono strumenti importanti di assistenza agli Stati partecipanti nell’attuazione dei loro impegni, compreso il sostegno al rispetto dei diritti umanitari, della democrazia e lo stato di diritto, continuando ad investire sui suoi principali punti di forza quali: la capacità di collegare la dimensione umana e la prevenzione dei conflitti unitamente alla ricostruzione post-bellica; le missioni sul terreno quale strumento di cruciale importanza per il contatto diretto con le autorità e le società locali e la presenza ormai consolidata in aree spesso ignorate dagli altri organismi internazionali ma che hanno un notevole potenziale strategico. Infine ribadendo, come sia fondamentale che l’azione dell’Osce e dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, si caratterizzi, da un lato, per un maggiore impegno nell’affrontare le nuove sfide alla sicurezza mondiale in particolar modo il terrorismo, dall’altro per una più efficace cooperazione con gli altri attori internazionali, che tenga in debito conto dei rispettivi mandati, competenze ed esperienze, per sperimentare con successo nuove sinergie ed attività complementari nella regione Osce.
cs Delegazione San Marino c/o Osce
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