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Concessioni balneari: un vero percorso partecipato per un bene comune

8 ago 2024
Concessioni balneari: un vero percorso partecipato per un bene comune

Le concessioni balneari sono scadute al 31 dicembre 2023 e sulla maggior parte delle spiagge italiane si sta operando in modalità di proroga in quanto, siamo in assenza di Legge di riordino che indichi linee guida per definire i necessari bandi di gara. Si può affermare che chi oggi opera sul demanio marittimo lo fa “abusivamente”. Nel frattempo nel corso di questi mesi sono stati presentati esposti a procure e corte dei conti. Incapacità, opportunismo e mancata volontà di intervenire ci hanno portato in questa situazione. Tale situazione mette in difficoltà il sistema mettendo a rischio l’intero settore, stiamo parlando dell’industria del turismo balneare del Paese e della sua innovazione così come della nuova domanda che vacanzieri e utenti chiedono

E’ evidente ed urgente che il Governo definisca. una nuova legge di riordino, emani i decreti attuativi ed i comuni i predispongano i modelli di bando delle evidenze pubbliche che partano dal presupposto fondamentale che il demanio marittimo è un bene pubblico e pertanto appartiene a tutti e secondo tale principio il suo utilizzo, se pur in concessione, deve tenere conto prima di tutto, degli interessi dei cittadini. Apprendiamo che la Regione ha già convocato entro il mese di agosto solo le associazioni di Categoria ed i Comuni. Fermo restando che non si uscirà dalla Bolkenstien e che le spiagge non sono un risorsa limitata, a nostro avviso è opportuno che il Governo, la Regione e i comuni si confrontino in un percorso realmente partecipato e non solo con le rappresentanze di impresa, ma anche con le forze sociali e le associazioni dei consumatori, tenendo in considerazione i diversi contesti territoriali in ragione delle differenti norme attualmente in essere e sopratutto che il demanio marittimo è un bene comune e non solo di pochi.

Occorre fare in fretta per per uscire da una situazione di incertezza e caos , formulare un proposta seria in coerenza con la legislazione europea, proposta di cui il Governo al momento ci pare incapace di fare anche in ragione delle promesse fatte negli anni passati, si susseguono interventi dell’autorità per la concorrenza che sconfessano le delibere di proroga dei comuni e aumentano le sentenze di Tar e consiglio di stato che annullano le delibere comunali. Ultima in ordine di tempo quella dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea sul non diritto dei balneari a indennizzi per i beni incamerati. La Legge di riordino e sopratutto i le evidenze pubbliche contengano alcuni parametri chiari e irrinunciabili a tutela dei cittadini:

- canoni di concessione che rispettino il reale valore del bene demaniale; - congrua quota di spiagge libere;

- la sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari;

- la tutela occupazionale di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici e il rispetto dei contratti di lavoro;

- criteri severi contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali;

- la valorizzazione dei futuri investimenti, delle esperienze e delle capacità imprenditoriali;

- la sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio adeguato a tutela dei bagnanti;

- prezzi consoni chiari e trasparenti e non speculativi per ombrelloni e lettini e servizi di spiaggia.

Occorre una maggiore disponibilità , fruibilità e accessibilità di spiagge libere, spiagge oggi poche e spesso utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi non nella e disponibilità dei cittadini/turisti; Le evidenze pubbliche e canoni di concessione consoni sono l'occasione per avere maggiori introiti pubblici e più risorse da investire a difesa del mare, nel settore turistico e costiero e per fornire maggiori servizi ai cittadini. Per chi fa impresa si presenta l’opportunità di fare innovazione, innalzare ulteriormente la qualità dei servizi offerti, garantendone la sostenibilità e l’accessibilità a prezzi adeguati. Solo rafforzando la qualità, l’esperienza, la solidità economica che permette i necessari investimenti i beni demaniali marittimi dati in concessione potranno diventare a pieno titolo un bene comune, a vantaggio di tutti.

Graziano Urbinati Federconsumatori Emilia Romagna





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