Concluso il 14° Congresso FUCS: "Il lavoro che dà dignità: i diritti devono essere fruibili in tutti i settori!"
Il commosso saluto di Alfredo Zonzini alla FUCS-CSdL, la Federazione che ha guidato per 11 anni, è stato uno dei momenti più toccanti e significativi del 14° Congresso della Federazione Unitaria Costruzioni e Servizi, svoltosi nella mattinata di oggi al Palace di Serravalle. 62 i delegati eletti, di cui il 65% sono donne, e con una folta presenza di giovani (il 50% faceva il delegato per la prima volta), un segnale molto significativo e che lascia ben sperare per il futuro della Federazione e della CSdL. Alfredo Zonzini ha esordito con un sentito ricordo delle 91 vittime del Covid, ricordando anche un attivista e membro degli organismi direttivi della Federazione, Jader Gasperoni, che è mancato recentemente. A tutti loro è stato dedicato un commosso applauso. Zonzini ha ricordato come l’impegno profuso dal 2010 ad oggi, assieme ai funzionari Stéphane Colombari, Diego Moretti e recentemente anche Matteo Missiroli, ha consentivo alla FUCS di compiere un aumento considerevole di iscritti, che oggi hanno superato quota mille. “Di sindacato c’è ancora molto bisogno ha sottolineato Zonzini - e ora che la fase acuta della pandemia sembra superata va ripreso il contatto diretto con i lavoratori.” “La CSdL e la FUCS sono una bella famiglia c’è molta voglia di andare avanti e di raggiungere sempre nuovi obiettivi per i lavoratori. Anche se in una veste diversa, sarò sempre con voi”, ha concluso con forte emozione il Segretario uscente. La relazione di Stéphane Colombari ha spaziato dai temi generali a quelli più specifici dei molteplici settori di cui si occupa la FUCS. Il primo pensiero è stato un ringraziamento a tutto il personale sanitario e ai lavoratori che hanno permesso questo primo ritorno a condizioni di normalità nella vita quotidiana. "Il metodo di governare non è per nulla cambiato nonostante l’emergenza pandemica - ha sottolineato Colombari - fin troppo spesso è mancato il confronto. La CSdL, l’organizzazione sindacale più rappresentativa, è sempre pronta a sedersi al tavolo per portare avanti le riforme necessarie; la riforma fiscale, quella pensionistica, il passaggio dalla monofase all’IVA, l’integrazione con l’Europa, così come tutto il tema dello stato sociale e della sanità." "È emblematico il fatto che ci troviamo di fronte ad un Esecutivo che un anno fa ha impegnato il paese per i prossimi decenni, inaugurando la stagione del debito senza il minimo confronto e senza la dovuta trasparenza", ha rimarcato Colombari ricordando il prestito ponte con Cargill e i 340 milioni di titolo sul mercato internazionale. Centrale il passaggio sulla riforma tributaria: "Sul piano delle entrate fiscali per imposte dirette, la quasi totalità di quanto incamera lo Stato viene versato da noi, lavoratori dipendenti e pensionati. Non possiamo dire altrettanto delle categorie di lavoratori autonomi e società. Dati alla mano, le dichiarazioni IGR del 2019, quindi prima della pandemia, dicono questo: l’80% di queste categorie dichiarava un reddito compreso tra i 0 e i 15.000 euro; in raffronto, il reddito medio di un lavoratore dipendente a San Marino è di circa 24.000 euro!!! Oggi non è più possibile tollerare l’elusione e l’evasione fiscale, ed è ora che tutti partecipino a risollevare il paese in base al proprio reddito e patrimonio." In tema di pensioni, ha puntualizzato Colombari: "Più che una riforma, il Segretario ci ha anticipato interventi che sono più che altro dei correttivi per fare cassa, ma non per questo sono da minimizzare, anzi. Sappiamo benissimo che la riforma sarà restrittiva/peggiorativa, ma deve rimanere sostenibile dal punto di vista sociale. Per la CSdL si dovrà tenere conto delle carriere lunghe, dei lavori usuranti, della distinzione delle carriere tra uomini e donne." Nessuno sconto sulle ipotesi di riforma del mercato del lavoro oggetto di confronto con il Segretario Lonfernini. "Il nostro timore è che questa riforma sia il pretesto per riportare a San Marino il lavoro interinale. La CSdL vuole essere chiara: siamo pronti a contrastare questo progetto, come nel 2005 quando si è scioperato per più di 100 ore per debellare il lavoro interinale a San Marino." L’ultima parte della relazione è stata dedicata ai contratti di cui si occupa la Federazione, tutti scaduti, alcuni da poco più di 2 anni, altri da oltre 10 anni. I molti settori rappresentati dalla FUCS, coinvolgono ben 7.100 lavoratori con i contratti scaduti. "È chiaro che i contratti nazionali vanno rinnovati, senza se e senza ma, è una questione di diritto e di dignità. E vanno firmati a prescindere del livello dell’inflazione. Ammesso e non concesso che si riesca a definire con le controparti dei contratti dignitosi, a livello economico questo non basterà per difendere il nostro potere di acquisto. Proviamo a pensare all’impatto di una riforma tributaria iniqua oppure di una riforma pensionistica dove Stato e aziende si tirano indietro. C’è anche tutto il fronte normativo che non deve essere trascurato. “Dovremo lavorare su un aspetto importante: l’orario di lavoro e la sua programmazione. Troppo spesso nelle aziende del commercio, della ristorazione, dei servizi, dove lavorano prevalentemente donne, gli orari settimanali vengono comunicati ai dipendenti all’ultimo minuto, impedendo loro di poter organizzare la propria vita familiare e privata in modo sereno. In queste condizioni diventa anche difficile programmare una semplice visita medica. Credo che questo non sia più accettabile. È un fattore di rispetto e di dignità anche questo." "Sempre riguardo ai contratti del commercio-bar-alberghi-ristoranti-servizi, un altro obiettivo è quello di certificare/documentare le ore effettivamente lavorate; perché non attraverso strumenti informatici e innovativi? Vi sono settori, come la ristorazione o quello delle pulizie, dove troppo spesso il 10 del mese ci si accorge che mancano delle ore in busta paga... Uno dei settori con il contratto scaduto da oltre 10 anni è quello delle banche. I motivi per i quali il settore bancario è oggi fortemente in crisi non sono certo di responsabilità dei dipendenti. Abbiamo bisogno a San Marino di un Tribunale efficiente e soprattutto libero dalle ingerenze politiche per fare emergere le responsabilità ed identificare chi ha determinato l’enorme mole di gli NPL.” “Ritengo - ha proseguito Colombari - che gli atti di responsabilità siano il primo passo per ripristinare una certa fiducia nei confronti delle banche sammarinesi. I dissesti hanno provocato una fuoriuscita di liquidità da parte dei privati di circa un miliardo, e molte aziende sammarinesi hanno aperto linee di credito in Italia. È quindi necessario un progetto di rilancio complessivo e condiviso per riorganizzare il sistema e gestire gli NPL.” Infine un riferimento organizzativo alla FUCS, che come detto oggi conta più di mille iscritti. "Siamo parte della CSdL, il sindacato con il maggiore numero di iscritti a San Marino. La nostra Federazione, fatta eccezione per il settore bancario, è la più rappresentativa in tutti i settori, dall’edilizia al commercio, dai servizi al comparto bar-alberghi-ristoranti, senza dimenticare l’Azienda di Stato, ha sottolineato con orgoglio Stéphane Colombari. “La CSU deve rimanere un punto di riferimento per i lavoratori e per il paese. Lungo i suoi 45 anni di storia, la Centrale Sindacale Unitaria ha sempre saputo resistere agli attacchi di chi voleva governare senza confrontarsi, così come è sempre uscita rafforzata dal confronto interno - perché è legittimo avere visioni diverse - trovando comunque le sintesi per parlare in un'unica voce a nome di chi rappresentiamo. Un'azione comune che si è dimostrata anche nel lavoro quotidiano nelle sedi unitarie delle Federazioni.” Al termine dei lavori, è stata approvata la mozione conclusiva, per poi iniziare le operazioni di voto su scheda per la elezione dei membri del nuovo Consiglio Direttivo CSdL.
c.s. CSdL
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