Dal 5 al 15 settembre 2022 è stato effettuato un controllo dello stato di conservazione dei resti della porzione di struttura abitativa protostorica del sito di Poggio Castellano (San Marino). I Musei di Stato-Sezione Archeologica avevano condotto nel 1997 a Poggio Castellano, sotto la direzione scientifica del prof. Gianluca Bottazzi, uno scavo archeologico di emergenza nell’area di un cantiere edile, riportando alla luce i resti di una porzione di struttura abitativa. Il fondo di capanna presentava il lato a monte scavato nel terreno di versante, mentre a valle era caratterizzato da un livello di fondazione in ciottoli e pietrame legati da argilla, tagliato dagli scassi edili. La struttura, in parte scavata nel 1997 ed in parte conservata in posto e reinterrata, è databile all’età del Bronzo finale (XI-X secolo a.C.), epoca in cui è attestata la presenza di un insediamento anche sul Monte Titano, nell’area della Seconda Torre. Lo scavo di emergenza ha restituito materiali ceramici e ha consentito di ricostruire l’economia dell’epoca tramite lo studio dei resti ossei degli animali e l’analisi dei campioni pollinici. Le risultanze dello scavo sono state presentate in una mostra ed una pubblicazione ed i reperti sono oggi esposti al Museo di Stato. A 25 anni dalla scoperta e dallo scavo, i resti del fondo di capanna di Poggio Castellano sono risultati in un buono stato di conservazione e non hanno necessitato di interventi conservativi. E’ stato inoltre possibile effettuare un aggiornamento della documentazione sulla struttura, utilizzando le nuove tecnologie di rilievo oggi in uso. Il controllo dello stato di conservazione della porzione di struttura abitativa di Poggio Castellano è stato promosso dagli Istituti Culturali-Sezione Archeologica di concerto con l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici (Settore Edilizia e Settore Verde Pubblico). L’intervento di controllo, coordinato dalla Sezione Archeologica, è stato condotto dall’impresa di archeologia esecutiva adArte s.r.l. di Rimini sotto la direzione scientifica del prof. Gianluca Bottazzi e con la consulenza della restauratrice dott.ssa Antonella Pomicetti. Al termine delle operazioni la porzione di struttura abitativa di Poggio Castellano è stata nuovamente reinterrata al fine di garantirne la conservazione.