Confesercenti: Consumi divorati da inflazione e caro energia, servono interventi per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie

Confesercenti: Consumi divorati da inflazione e caro energia, servono interventi per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie.

Dopo la pandemia, ora caro-energia ed inflazione si stanno mangiando il potere d'acquisto delle famiglie, portando ad un vero tracollo di spesa per la grande per la grande maggioranza delle voci di consumo. Le stime sono di Confesercenti, che prevede che quest’anno la quota assorbita da spese per utenze e abitazione dovrebbe assestarsi i media sul 45,8% ogni mese (nel 2019 era il 35%). La spesa per alimentari e bevande si riduce dal 25 al 23%, e quella da dedicare ad altre spese subisce un vero e proprio crollo, scendendo dal 40% al 32%. Alla fine del 2023 il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti risulterà inferiore di 2.800 euro rispetto al 2021, mentre per gli autonomi si ridurrebbe di 2.200 euro. “Una situazione che pesa soprattutto sui redditi mediobassi – evidenzia Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini -, per cui i costi fissi varranno quest’anno circa la metà dell’intera spesa mensile (il 49%), riducendo ancora di più lo spazio per le altre spese. Il rischio è che la frenata dei consumi abbia gravi conseguenze sulle prospettive di crescita. È indispensabile agire con politiche economiche espansive e di sostegno al potere d’acquisto. A partire dalla detassazione degli aumenti retributivi, per far ripartire la contrattazione e i salari in un momento difficile sia per le imprese che per le famiglie Ma serve anche una diminuzione generale e consistente della pressione fiscale”.

cs Fucina 

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