Covid-19, Walter Pasini: "Necessità di estendere i test diagnostici"
Molte sono le cose che ancora non sappiamo del Covid-19. Con la scelta di limitare i test diagnostici ai malati, non conosciamo ad esempio la dimensione reale del contagio in Italia, né conosciamo perfettamente tutte le modalità di trasmissione e l’effettiva importanza degli asintomatici nel trasmettere l’infezione. La scelta di effettuare il tampone solo a coloro che manifestino sintomi importanti, se da un lato ha la giusta motivazione di non intasare i laboratori che effettuano il test, dall’altro permette alle persone più fragili di sviluppare la malattia in forma grave e non consente neanche di identificare i positivi paucisintomatici per poi rintracciare e mettere in quarantena i contatti limitando la diffusione del virus. Ritengo dunque sia di cruciale importanza per il contenimento dell’epidemia disporre di test diagnostici rapidi, attrezzare un numero maggiore di laboratori, addestrare il personale per effettuarne in numero adeguato per controllare l’epidemia. Molto importante sarà anche l’approvvigionamento di mascherine per tutta la popolazione. Come ai tempi della malaria in Italia, quando il Governo italiano creò una fabbrica in Piemonte per la produzione del chinino di stato, così ora potrebbe fare per la produzione di mascherine. Non disponendo ancora di studi sierologici relativi al Covid-19, non disponiamo neanche di conoscenze sufficienti sull’ immunità conferita dall’infezione e quanto tempo duri. Per questa ragione appare del tutto illogica e assurda la scelta del Governo inglese di sperare nell’immunità gregge conferita lasciando circolare liberamente il virus tra la popolazione senza alcuna misura di contenimento.
c.s. WALTER PASINI, Direttore Centro di Travel Medicine and Global Health