Csdl: "Accordo San Marino-UE, quali tempi per la ratifica?"
Il Segretario Enzo Merlini esprime la sua opinione
L'accordo definitivo di associazione con l'Unione Europea, dopo quasi 10 anni di negoziato, è quindi stato raggiunto. "Prima di poter esprimere qualunque valutazione occorre naturalmente visionare il contenuto" ha esordito il Segretario Enzo Merlini sull'argomento nell'ultima puntata di "CSdL Informa". "In particolare è fondamentale conoscere le deroghe che San Marino avrebbe ottenuto rispetto alle condizioni 'standard' previste per gli altri paesi, e come verranno applicate successivamente nel concreto. È importante che la Commissione Europea abbia confermato la possibilità di concludere l'iter di approvazione da parte delle istituzioni preposte prima delle elezioni europee, in giugno. Non credo lo farebbero, però, prima della ratifica da parte del Parlamento sammarinese. L’annuncio che il CGG verrà sciolto fra pochi mesi in vista delle elezioni anticipate, comporta tempi strettissimi, eppure ancora il testo non è conosciuto nemmeno dagli stessi Consiglieri. C'è dunque qualcosa che non va nei vari passaggi democratici, come sosteniamo da tempo. I rappresentanti dei cittadini in Consiglio devono poterlo analizzare approfonditamente, per poter esprimere il proprio giudizio al momento della ratifica dell'accordo. Va considerato che dopo le elezioni europee, il nuovo Parlamento di Bruxelles potrebbe presentare una composizione e degli equilibri completamente diversi; in tal senso le previsioni sono molto incerte. Fermo restando che, di solito, non viene messo totalmente in discussione l'operato precedente, c'è il rischio di trovarsi con una maggioranza del Parlamento europeo con altre idee e visioni, anche rispetto al percorso di associazione dei piccoli Stati ed alle deroghe riconosciute. Al contempo, arrivare alla ratifica senza aver attivato il dibattito con i cittadini, dedicandovi il tempo necessario, sarebbe inopportuno. C'è comunque un elemento da considerare; l'accordo, anche se ratificato, non è una gabbia dalla quale non è più possibile uscire. Ci sono tutte le possibilità di valutare eventuali elementi di forte criticità per il Paese e poterne concordare le soluzioni, stando a quanto dichiarato dal Segretario Luca Beccari. Sarebbe infatti prevista la possibilità di denuncia anche di singole parti del testo e non dell’intero accordo. Va poi apprezzato il fatto che il Segretario agli Esteri abbia rivalutato la sua ipotesi di svolgere un referendum in marzo. Noi l'avevamo detto in una precedente puntata di "CSdL Informa" che sarebbe stata una scelta troppo frettolosa, che non avrebbe dato ai cittadini il tempo necessario per farsi un'idea compiuta. La prospettiva che il referendum consultivo (non può essere di altra natura) sull'accordo di Associazione alla UE si faccia in una fase successiva, è senz'altro positiva, in quanto darebbe a tutti la possibilità di conoscere e approfondire i contenuti dell'accordo. Nel complesso, il tema della ratifica è quindi complicato; da un lato sarebbe importante farlo rapidamente affinché, come annunciato, le istituzioni europee possano a loro volta ratificarlo prima delle elezioni di giugno. Per contro, per i cittadini che hanno diritto ad avere voce in capitolo, sarebbe un po' uno schiaffo. Non è facile trovare un punto di equilibrio. La mia opinione personale è che sia prioritario evitare il rischio che l'accordo non venga ratificato dalle Istituzioni europee o che queste lo rimandino nel tempo, ad esempio per rivalutare l’impatto delle deroghe ottenute da San Marino. Un eventuale rinvio farebbe slittare questo passaggio al 2025, in quanto il secondo semestre di quest’anno sarà probabilmente dedicato in gran parte alla ricerca delle alleanze tra le varie forze politiche che comporranno il nuovo Parlamento, per la nomina degli Organismi Esecutivi dell’UE. Sul fronte interno, mi auguro che la ormai imminente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale non venga inquinata dalla ricerca di consenso fine a se stesso su un argomento determinante per la prospettiva economica e sociale del nostro Paese.”
c.s. CSdL
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