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Csdl: rinunciare alla cittadinanza d'origine, è come sradicare una pianta...

23 mar 2016
Alberto Mino
Alberto Mino
La nuova legge sulla naturalizzazione per l'acquisizione della cittadinanza sammarinese, approvata nell'ultima seduta del Consiglio Grande e Generale, è un'offesa della dignità della persona, in quanto purtroppo conferma che per ottenere la naturalizzazione si deve rinunciare alla propria cittadinanza d’origine. Alcune positività nelle nuove norme ci sono, ma sono ben poca cosa rispetto all'obbligo di rinuncia alla cittadinanza originaria; questa è una ingiustizia che continua a ricadere su tante persone che abitano, studiano, lavorano a San Marino e quindi partecipano allo sviluppo sociale, democratico e culturale del paese. Costringere le persone a cancellare le proprie origini, è una scelta che possono fare solo coloro che governano con la testa girata all’indietro, mentre avremmo bisogno di guardare molto, ma molto avanti. In tal senso, sono solidale con il Comites (Comitato Italiani all'estero) di San Marino.

Ciò detto, non ci si può trincerare dietro la motivazione che questo è quello che vogliono i sammarinesi, perché è una vicenda che riguarda tutti, e sulla quale non è stato possibile neanche sviluppare un dibattito nel paese, come sarebbe necessario prima di maturare decisioni così importanti. La stessa legge, in tal senso, non è stata pubblicizzata da parte dei politici neanche sui mezzi di informazione. Dal momento che all’interno del Consiglio Grande e Generale non c'era unanimità sul progetto del governo, e dato che erano già stati presentati altri progetti di legge sulla stessa materia, si doveva lasciare allo stesso Consiglio la facoltà di decidere senza i soliti vincoli di maggioranza o di minoranza. Anche perché su temi come questi non c’è bisogno dell’imprimatur di nessuno...

D’altra parte l’esperienza del 2012 è stata chiara, perché degli aventi diritto, solo un terzo ha chiesto la naturalizzazione; motivo, la richiesta - anche in quel caso - della rinuncia della cittadinanza d’origine. Spero che oggi si ripeta questa ribellione silenziosa per fare capire a chi di dovere che nelle istituzioni ci si sta per onorare e valorizzare la dignità dei cittadini e di uno Stato che vanta secoli di storia ed è presente nelle istituzioni democratiche internazionali. Questa sì che sarebbe una vera svolta storica. Questo è il pensiero di un naturalizzato nel 1984, prima apolide di fatto che per fortuna all'epoca non ebbe il problema della rinuncia.

Alberto Mino

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