Csdl: "Seppur in calo, le imprese individuali sono una componente significativa dell'economia"

I titolari di queste imprese ed i loro dipendenti sono quasi 3.000. Il fatto che siano responsabili in prima persona in caso di debiti non è una garanzia assoluta: a volte risultano nullatenenti o i beni sono intestati ad altri

Csdl: "Seppur in calo, le imprese individuali sono una componente significativa dell'economia".

Le attività economiche sono classificate sulla base di 18 diverse tipologie; lo studio prende a riferimento solo quelle che comprendono almeno 50 imprese, che sono 15, corrispondenti a 5.139 su 5.150, e occupano 17.623 dipendenti su 18.189. I dati sono relativi al 31 dicembre 2023. La prima colonna della tabella allegata rappresenta il numero di aziende attive per ogni settore, mentre la seconda solo quelle individuali, compresi i liberi professionisti, ed il relativo rapporto percentuale. Emerge che le imprese individuali sono particolarmente diffuse nel settore agricolo, nella sanità ed assistenza sociale, nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, nelle attività legate all’istruzione e nelle costruzioni. Rappresentano un numero significativo anche le imprese individuali commerciali e del settore alloggio e ristorazione. Nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento sono presenti anche 79 Enti vari, tra cui le varie Federazioni sportive. Nelle altre attività di servizio sono compresi 364 Enti vari; si suppone siano in prevalenza associazioni di volontariato e operative nel sociale, oltre alle Fondazioni. La terza colonna rappresenta il totale dei lavoratori dipendenti occupati nei singoli settori, mentre la quarta evidenzia quanti di questi lavorano presso le imprese individuali. Si evince che queste ultime sono in gran parte costituite dal solo titolare e che, complessivamente, occupano pochi dipendenti rispetto al totale dei lavoratori subordinati. I titolari di licenza individuale ed i loro dipendenti costituiscono comunque un numero significativo: si tratta di quasi 3.000 persone, quindi una componente di tutto rispetto dell’economia del Paese. Abbiamo voluto porre in rilievo i numeri relativi alle imprese individuali, in calo costante come evidenziato nel precedente comunicato, perché i titolari sono responsabili in prima persona in caso di debiti verso lo Stato, l’ISS e gli altri eventuali creditori. Ciò non costituisce una garanzia assoluta: a volte risultano nullatenenti, anche perché i beni sono intestati a familiari o altri soggetti. Resta il fatto che finire nella lista dei grandi debitori come persona fisica non è un gran biglietto da visita. Un elemento di assoluto rilievo è anche il seguente: i titolari d’impresa non maturano il diritto alla pensione, per il corrispondente periodo per il quale non avessero pagato i contributi, mentre i lavoratori dipendenti sono invece ugualmente coperti, in caso di fallimento dell’azienda. Tale copertura contributiva sembra applicarsi anche ai soci che risultino dipendenti, per cui si potrebbe verificare l'anomalia che la collettività si fa carico dei contributi che qualcuno non paga per sé stesso. Una eventuale distorsione a cui va posto rimedio. Vi sono fattori imponderabili come la pandemia o altre situazioni di crisi, a causa delle quali il calo del fatturato e l’insolvenza dei clienti può assumere un rilievo significativo. Si tratta di situazioni oggettive di cui tenere conto, ma di non pagatori seriali è pieno il mondo e San Marino non fa eccezione.

c.s. CSdL

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