CSdL. Sistema bancario, è necessaria una operazione verità
Per governare i processi di cambiamento e sostenere il progetto di sviluppo di cui San Marino ha bisogno, sarebbe necessaria una ampia condivisione nel paese e da parte delle forze politiche, le quali invece - dopo una lunga stagione di assenza di iniziativa - continuano nella logica della frammentazione. Per far ripartire l'economia reale e produttiva occorre attirare nuovi investitori, ma non c'è nessun progetto di sviluppo e mancano le condizioni per rendere San Marino un paese attrattivo, ad iniziare dalla legalità e certezza del diritto, e da regole democratiche certe per tutelare gli investimenti.
Il punto di snodo per il futuro è il sistema bancario, il quale da anni sta vivendo una profonda crisi che coinvolge tutto il paese, e che il documento CSdL definisce "il problema dei problemi". Negli ultimi otto anni San Marino ha perso oltre la metà della raccolta bancaria; i depositi ammontano a circa 6,5 miliardi di euro, di cui quasi 2 miliardi sono rappresentati dai cosiddetti crediti di difficile esigibilità (Npl). Per rimettere in sesto il sistema, salvato solo dal massiccio esborso di risorse pubbliche, è in primo luogo necessaria una operazione verità: occorre conoscere i reali proprietari delle banche, come previsto da alcune norme dello Stato rimaste inapplicate, e sapere a quanto ammontano realmente e a chi sono riconducibili i crediti inesigibili, mettendo in atto tutte le azioni possibili per recuperare queste risorse.
Come lo stesso FMI ha messo in luce, gli attuali management degli istituti di credito non sono oggettivamente nelle condizioni di governare questa fase transitoria e di riassetto per mettere in piena sicurezza il sistema. Il settore bancario dovrà essere ricapitalizzato attraverso la sua internazionalizzazione, creando le condizioni affinché a San Marino possano insediarsi gruppi bancari di valore internazionale, capaci di far crescere l'intero sistema e di destinare il credito necessario per sostenere importanti progetti imprenditoriali. Lo Stato e la collettività non possono essere chiamati a compiere ulteriori interventi di salvataggio del sistema bancario, il quale deve essere una risorsa strategica per il paese, e non un peso.
Altro tema di grande preoccupazione è il bilancio dello Stato, il cui debito ammonta a 280 milioni di euro, in gran parte contratto per salvare le banche (circa due terzi). Per invertire questa tendenza occorre da un lato ridurre le aree di spreco e le inefficienze, ad iniziare da un’attenta verifica degli appalti; dall'altro è necessario consolidare e completare la riforma tributaria, rafforzando ulteriormente lo strumento della Smac, che ha le potenzialità per fare luce sui redditi reali delle attività economiche.
È infatti inverosimile che circa il 50% delle imprese non producano reddito e solo circa il 20% in misura superiore a 30.000 euro annui. Per questo la CSdL continuerà con determinazione nella sua battaglia per rafforzare il ruolo di tracciabilità dei ricavi e di trasparenza della Smac, contrastando chi vorrebbe che la stessa San Marino Card fosse solo uno strumento di incentivo ai consumi. In tal senso vanno attuati più controlli, anche attraverso la possibilità, per gli organi preposti, di accedere liberamente anche alla verifica dei movimenti bancari e finanziari. Il pacchetto fiscale va completato compiendo al più presto le necessarie scelte sull'IGC. L'economia produttiva di San Marino ha infatti necessità di uniformare il proprio regime di imposte indirette al resto dell'Europa e del mondo intero. Per aumentare gli introiti dello Stato, va anche considerata la possibilità di una imposta patrimoniale sulle grandi concentrazioni immobiliari e sugli immobili inutilizzati.
Altra priorità è il consolidamento dello stato sociale, di cui sanità e previdenza sono tra i pilastri fondamentali. La sanità sammarinese deve essere messa in rete con le strutture emiliano romagnole e marchigiane, con servizi di alta qualità che la rendano attraente ad un bacino di utenza ben più vasto dei 33mila abitanti del nostro paese. Al contempo si ribadisce l'urgente necessità di riformare complessivamente il sistema pensionistico, per assicurare la tenuta e l’equilibrio dei fondi pensioni e per garantire trattamenti previdenziali adeguati ai pensionati attuali e futuri.
Il documento verrà reso pubblico e portato nella prossime settimane all'Attivo generale dei quadri della CSdL. La Confederazione del Lavoro è disponibile a confrontarsi con tutte le forze sociali e politiche che lo vorranno.