CSU: Colpite l'evasione, non gli stipendi pubblici
Per i segretari di FUPI-CSdL e FPI-CDLS è una scelta sbagliata: “Il Governo a parole dice di essere favorevole ad una serie di riduzioni di spesa derivate da razionalizzazioni e da una revisione delle convenzioni e degli appalti, nei fatti però continua a proporre elementari politiche di taglio lineare sui soli salari pubblici, cosa che innescherebbe una lesione dei diritti contrattuali oltre ad un ulteriore aggravio della capacità di spesa delle famiglie sammarinesi e quindi a tutta l’economia”.
Gli ultimi numeri dell’Ufficio Statistica, ricordano Muccioli e Frulli, purtroppo confermano un netto calo dei redditi e dei consumi: “Nel 2016 il reddito medio delle famiglie era pari a 42.200 euro, mentre nel 2017 è sceso a 38.900, pari a uno sconfortante -7,8%. Negativa anche la dinamica dei consumi: nel 2017 si è registrato un calo della spesa media mensile delle famiglie sammarinesi pari al 3.1% rispetto al 2016”.
“Durante gli incontri - continuano i segretari del Pubblico impiego - abbiamo avuto l’impressione che per l’Esecutivo il pareggio di bilancio sia divenuto come un mantra, dimenticando così il paese reale. In questo modo si rischia di scordare che i bilanci sono strumenti a servizio della gente e dell’economia e che l’obiettivo del pareggio di bilancio non può trascurare i bisogni delle persone e delle imprese. E se parliamo di bilanci, non possiamo fare a meno di richiamare la necessità di bilanciare i sacrifici del risanamento tra tutte categorie socio-economiche del Paese, il che significa combattere seriamente la piaga dell’elusione e dell’evasione fiscale”.
I segretari di FUPI e FPI si rivolgono dunque direttamente al Governo: “Senza ristabilire l’equità non vi sarà mai cambiamento. Potranno cambiare le forme, gli interessi, i volti, ma il risultato sarà sempre quello. Crediamo insomma che il risanamento dei conti pubblici e il pareggio di bilancio devono partire innanzitutto da chi non fa fino in fondo il suo dovere di fronte al fisco. Da chi insomma nasconde e sottrae risorse alle famiglie, alle imprese e allo Stato”.
In conclusione le Federazioni si attiveranno fin da subito per convocare i direttivi e decidere le iniziative di mobilitazione per respingere questa proposta.
Federazioni pubblico impiego