CSU: "Io firmo, e tu?"
È proprio la filosofia di questo intervento, al di là della entità economica del prelievo, che denota un comportamento di fatto da "monarca" da parte dell'Esecutivo, il quale ha imposto unilateralmente ciò che esso stesso ha deciso senza confronto e bypassando ogni istituto democratico. Simili atteggiamenti portano giorno dopo giorno ad una erosione della fiducia dei cittadini, che assistono anche - laddove sono presenti aree di spreco - a tagli lineari che finiscono per indebolire i servizi pubblici.
Riteniamo che retrocedere da tali comportamenti e decisioni - peraltro non risolutive - sia interesse anche di chi governa, che deve tornare al confronto democratico non solo per rispetto verso il ruolo negoziale e di rappresentanza del sindacato, ma soprattutto per rispetto verso i cittadini. Ma se proprio anche questo principio non viene digerito, chi governa cerchi almeno un recupero di credibilità e di fiducia.
Non è la prima volta che vengono adottati provvedimenti simili nei confronti dei pubblici dipendenti: in passato, con altri governi, ricordiamo la decurtazione del 10% delle indennità, il taglio del salario del 5% ai precari e dell’1,5% ai dipendenti in organico; ma è ben chiaro che deve essere l'ultimo.
L’iniziativa che parte con la raccolta delle firme nelle sedi della CSU proseguirà in maniera più capillare nelle principali sedi degli uffici pubblici durante le prossime settimane; il calendario relativo al proseguimento dell’iniziativa sarà reso noto nei prossimi giorni.
Comunicato stampa
FUPI-CSdL FPI-CDLS