Anche oggi massiccia adesione allo sciopero dei dipendenti delle poste SPA, con percentuali di astensione dal lavoro analoghe a quelle di ieri. Uno sciopero dei lavoratori che ha tra i principali obiettivi in primo luogo la revoca dell'esecutività del Decreto n. 60/2019, che inserisce all’interno delle Poste il contratto privato dei servizi per i precari e i futuri assunti - creando così due trattamenti contrattuali diversi per operatori che svolgono la stessa mansione - e l'apertura della trattativa sui temi della riorganizzazione degli orari degli uffici e la revisione delle zone postali, rispetto ai quali non c'è stata nessuna comunicazione né trattativa. Questo sciopero sancisce il fallimento della trasformazione delle poste in SPA, con unico azionista lo Stato. Una operazione dagli esisti disastrosi che, secondo le intenzioni dichiarate, doveva servire principalmente alla creazione di servizi finanziari, progetto che è fallito miseramente. In realtà tutta l'operazione, come pensavano le Federazioni Pubblico Impiego fin dall'inizio, è stata messa in piedi al solo scopo di indebolire il fronte dei diritti dei lavoratori, e così è stato. Questa operazione comporterà anche l'assorbimento all'interno delle Poste SPA dell'Ufficio Filatelico, il quale genera una movimentazione di diversi milioni di euro con un significativo attivo economico. Anche in questo caso l'intento è chiaro; con le risorse attive di questo ufficio, Poste Spa potrà risanare il proprio bilancio, in forte passivo. Pertanto, un ufficio pubblico che porta significative entrate per il Bilancio dello Stato, deve essere sacrificato per coprire i buchi un altro settore in perdita... Tra le motivazioni dello sciopero, oltre alla revoca del predetto Decreto, anche la modifica unilaterale degli orari di apertura degli uffici postali, e la revisione delle zone postali, decisa senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali e i lavoratori, che comporterà la riduzione del numero delle stesse zone e il conseguente aumento delle aree di copertura postale dei portalettere; ciò non potrà che creare tempi di consegna più lunghi e una minore efficienza del servizio, e tutto a scapito dei cittadini utenti. Nella giornata di domani era in programma un incontro di una delegazione degli addetti postali con la Ecc.ma Reggenza, per illustrare le motivazioni della protesta sindacale e le richieste dei lavoratori. Ci è appena giunta notizia che la Direzione delle Poste ha negato al gruppo di lavoratori che ne ha fatto richiesta, i permessi per assentarsi dal lavoro. In tal mondo la Direzione pone ostacoli alla partecipazione di una delegazione di lavoratori ad un incontro convocato dalla stessa Eccellentissima Reggenza; un comportamento da stigmatizzare.
Comunicato stampa
Federazioni Pubblico Impiego CSU
CSU: "Sciopero dipendenti Poste, la Direzione nega i permessi per andare dalla Reggenza"
14 mag 2019
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