CSU SCIOPERO GENERALE IL 14 DICEMBRE
NELLA FINANZIARIA NON C’E’ EQUITA’. La Legge Finanziaria 2019 presenta il conto a chi il conto lo ha sempre pagato: lavoratori e pensionati. Nessuna chiarezza sul dissesto del sistema bancario che ha portato il debito pubblico a sfiorare l’iperbolica cifra di 900 milioni. Manca poi un segnale concreto per combattere l’evasione fiscale attraverso efficaci misure di controllo e accertamento dei redditi. Le nostre proposte in questo senso sono chiare: va ridotta sensibilmente la soglia di evasione fiscale oltre la quale scatta il reato penale; gli accertamenti fiscali non vanno limitati alle imprese con zero dipendenti ma estesi anche ad aziende con bilanci ridicoli; gli accertamenti patrimoniali vanno fatti anche sulle disponibilità finanziarie interne ed esterne alla Repubblica, questo per fare emergere le discrepanze tra i redditi dichiarati e i reali patrimoni famigliari.
SLITTA LA RIFORMA MA SI TAGLIANO LE PENSIONI. La riforma previdenziale è necessaria per mettere in sicurezza il sistema. Il Governo in questi due anni si è limitato a presentare generiche ipotesi di intervento senza aprire un vero negoziato. Così da una parte ha scelto di rinviare il progetto riformatore, dall’altra di inserire nella Legge di Bilancio il taglio dal 20 al 7% della no-tax area per chi è già in pensione e di bloccare il trasferimento dello Stato di 30 milioni di euro ai fondi previdenziali, continuando però a versare risorse pubbliche, pari a 10 milioni, in quelli di commercianti e artigiani. A fronte di questo mancato trasferimento di 30 milioni, risulta inaccettabile la proposta del Governo di restituire solo 19 milioni, tra l’altro senza interessi, in un lasso di tempo di 10 anni.
SCAVALCATI DIRITTI E CONTRATTI. Da tempo assistiamo a continui attacchi alla contrattazione, che negano il ruolo fondamentale delle forze sociali e i diritti dei lavoratori. Nei mesi scorsi, in modo unilaterale, i vertici delle banche hanno comunicato la rescissione gli accordi contrattuali e nel Pubblico impiego anche questo Governo ha imposto nella Finanziaria tagli alle retribuzioni, mentre il contratto pubblico è scaduto da quasi 10 anni. In nome del risanamento economico del Paese si sta insomma cercando di fare cassa con il mondo del lavoro dipendente, colpevolizzando a turno singole categorie di lavoratori. In realtà, è l’istituto del contratto e il valore della contrattazione, che sono pilastri della democrazia, ad essere minacciati.
SVILUPPO ECONOMICO GRANDE ASSENTE. Nell’azione di Governo mancano misure concrete finalizzate allo sviluppo dell’economia reale. Non sono all’orizzonte progetti in grado di attirare investimenti produttivi e ad alto valore aggiunto soprattutto nel settore manifatturiero. Un settore che in tutti paesi europei si è dimostrato decisivo per creare ricchezza e occupazione.
La CSU dà quindi appuntamento a venerdì 14 dicembre per lo sciopero generale. Il programma prevede il raduno alle 9 in Piazza delle Nazioni Unite (sopra il parcheggione coperto, inizio via Gino Giacomini), il corteo partirà alle 10 nelle vie del centro storico. Gli interventi dei Segretari Generali CSdL e CDLS sono previsti in tarda mattinata.