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CSU: stabilizzazione frontalieri, basta altri ritardi

27 gen 2016
CSU
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“Non è mai troppo tardi”. E’ con un mix di amarezza e soddisfazione che i segretari della Federazione Industria CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, commentano l’apertura del Segretario di Stato al Lavoro alla stabilizzazione dei lavoratori frontalieri. “E’ dalla ratifica della convenzione contro le doppie imposizioni che chiediamo all’Esecutivo di rispettare l’impegno alla riapertura della stabilizzazione contenuto negli accordi contrattuali. Dopo due anni di silenzi o di rimandi, bene dunque la scelta di muoversi, anche se, annunciata in questo momento, appare condizionata dalla recente risoluzione pro-stabilizzazione della Regione Emilia Romagna e non una decisione autonoma”.

In ogni caso, il Segretario Belluzzi si è riservato di valutare la stabilizzazione “se i numeri lo consentiranno” ed a questo proposito i segretari della FLI-CSU chiedono una svolta rapida e concreta: “Siamo pronti a sederci attorno al tavolo per riprendere concretamente, e senza altre perdite di tempo, il processo di stabilizzazione”.

Secondo gli accordi, che fissano l’uscita dalla precarietà dei frontalieri dopo 4 anni presso la medesima impresa, la stabilizzazione oggi interesserebbe circa 1.700 lavoratori, mentre resterebbero con contratti a termine altri 1800 frontalieri.

“Invitiamo pertanto il Segretario al Lavoro a dare corso senza indugio alle disponibilità annunciate”, concludono Enzo Merlini e Giorgio Felici. “Perché la precarietà ingiustificata che tocca così tanti frontalieri non porta alcun beneficio ai sammarinesi e residenti. Al contrario: espone tutti i lavoratori ai rischi di un abbassamento delle tutele e dei diritti”.

Comunicato stampa
CSU

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