Daniele Baldiserri: Nessuno (tra chi produce reddito) sarà lasciato indietro
"Gentile Redazione,
al quesito posto da Jana Puglierin membro dello European council on foreign relations, relativamente alla fase due su “quale dovrebbe essere la priorità? Il ritorno dei bambini a scuola e all’asilo? O la riapertura dei negozi?” penso non vi siano dubbi circa la risposta che fornirebbe l’attuale esecutivo. A fronte della tanto decantata e sbandierata sovranità di San Marino, si è semplicemente accodato alla vicina Italia. Presentate il nuovo Decreto n° 78 con le seguenti parole: “guarda alle famiglie e al diritto all’istruzione”; trattasi di un commento fuorviante perché tale diritto dev’essere garantito dallo stato tramite la scuola (sempre se vogliamo che rimanga pubblica) e avete letto quante volte compare in esso la parola scuola? ZERO. E se nell’art. 2 si parla effettivamente di “diritto all’istruzione” almeno per i minori disabili” sorge spontanea la domanda su chi debba svolgerla. I “volontari” indicati nel comma 4? Ancora una volta dunque la scuola è ignorata senza che si levino proteste da parte degli insegnanti. L’ultima loro voce si è fatta sentire per una legittima rivendicazione economica ma non dovrebbero essere più preoccupati per l’assenza nel dibattito attuale del tema dell’insegnamento? Solo i genitori e i propri figli la avvertono? Pensano che nonostante i loro encomiabili sforzi l’ormai celebre DaD (didattica a distanza) possa davvero colmare le distanze dai propri alunni? Tale silenzio è preoccupante perché sintomo di quanto un paese decida d’investire sul proprio futuro e se queste sono le premesse, le prospettive non sono affatto rosee.
Potrebbe essere che le novità principali siano contenute nell’Allegato 2 del decreto inerenti le “misure speciali” per centri estetici, parrucchiere, attività della ristorazione: trattasi di un invito non tanto subliminale a risollevare il nostro morale ma soprattutto quello dei nostri figli facendoci belli e rimpinzandoci preparandoli al loro destino, senza adeguata istruzione, di meri consumatori, non più cittadini. Forse si riferiva a questo quando il segretario Ciavatta ha ammesso in diretta durante il Tg di avere lavorato “abbastanza bene”. Rimane comunque l’ultima possibilità e cioè pregare nostro signore che compia il miracolo della riapertura delle scuole dopo quelle delle chiese, a proposito delle quali evidentemente anche i fedeli hanno certificato il fallimento del DaD, dio a distanza… Per tutti, la tentazione di rimanere silenti accettando i fatti compiuti, è molto forte ma allora in cosa consisterebbe la richiesta di rimettersi in gioco imposta dall’attuale pandemia?
Cordialità"
Lettera di Daniele Baldisserri