Dc e Ps si appellano alla Reggenza: si renda al Consiglio autorevolezza e si ristabilisca la democrazia
Non è un atto estemporaneo e di fuga dalle responsabilità ma la volontà di segnalare, in modo inequivocabile, che la maniera di condurre i lavori consigliari che il Governo sta attuando con il consenso della maggioranza non consente più ai partiti di opposizione, e neanche ad ogni singolo consigliere, di svolgere fino in fondo il proprio compito consapevolmente e all’interno di un quadro di documentazione che porti a decisioni consapevoli.
L’emanazione di decreti-legge senza alcun confronto preventivo e senza alcuna urgenza, consentendo la possibilità di trasformare il credito d’imposta in obbligazioni dello Stato e forzando l’assorbimento di Asset in Carisp senza alcuna quantificazione dell’operazione e, da ultimo, la proposta di un emendamento alla legge di bilancio con l’emissione di 200 milioni € di debito in titoli dello Stato - presentata all’ultimo momento - sono atti così eclatanti da dimostrare il pressoché totale esautoramento di quel confronto democratico che il nostro ordinamento affida all’organo sovrano eletto dal popolo: il Consiglio Grande e Generale.
A ciò, si aggiunge l’aggravante che, in questa circostanza, anche le organizzazioni imprenditoriali e sindacali hanno denunciato la stessa mancanza di confronto e di rispetto delle decisioni prese, là dove un abbozzo di confronto c’era stato.
Democrazia Cristiana e Partito Socialista, pertanto, ritenendo doveroso riaffermare che l’affronto di nessuna emergenza del Paese può giustificare una deroga alle nostre conquiste democratiche, si sono rivolti agli Ecc.mi Capitani Reggenti perché si facciamo promotori di un confronto fra tutte le forze presenti in Consiglio, perché si possa ristabilire il normale esercizio democratico che le rappresentanze consiliari sono chiamate a svolgere.
Comunicato stampa I gruppi Consigliari di PDCS, PS