Decreto fabbisogno PA: un'impostazione incompleta e votata alla esternalizzazione di molti servizi

Decreto fabbisogno PA: un'impostazione incompleta e votata alla esternalizzazione di molti servizi.
Si sono riuniti ieri i Direttivi delle Federazioni Pubblico Impiego di CSdL e CDLS, con all’ordine del giorno la presentazione degli ultimi documenti sul fabbisogno, e le regole di inquadramento e mobilità nei nuovi profili di ruolo che verranno adottate se il provvedimento sarà approvato dal Consiglio.

Il documento è diviso in una parte, per così dire, "regolamentare", ed in una che presenta i numeri e le qualifiche, unità organizzativa per unità organizzativa. Mentre la prima parte che regolamenta le assegnazioni ai Profili di Ruolo, fatti salvi alcuni chiarimenti e risposte ancora mancanti, sembra abbastanza soddisfacente, ciò che preoccupa maggiormente i Direttivi delle Federazioni è la seconda parte.

La proposta infatti appare incompleta per quanto riguarda la definizione del fabbisogno di interi settori (Polizia Civile, Università, Istituto Musicale, trasporti, Poste), per cui viene a mancare un quadro di riferimento complessivo ed una immagine di quale nuova Pubblica Amministrazione si voglia costruire. Inoltre in altri settori e specialmente nelle Aziende dei Servizi e di Produzione, si nota la scelta di depotenziare e destrutturare le sezioni operative, scelta che lascia intendere la filosofia di fondo che permea il provvedimento, e cioè un aumento delle attività da esternalizzare/privatizzare.

Nonostante l'esternalizzazione sia una pratica che non porta economie, il Governo è intenzionato a procedere per questa strada, senza tenere conto nemmeno delle specificità di un microstato quale è San Marino. Delegare ai privati servizi essenziali significa perdere le conoscenze (know how) e le professionalità acquisite; significa che presto chi ci fornirà i servizi esternalizzati avrà il potere di applicare i prezzi che vuole. Una volta che non avremo più le conoscenze, dovremo forzatamente rivolgerci ai privati, a qualsiasi prezzo.

Prezzi che, a dirla tutta, nemmeno oggi sono bassissimi, anzi; già più volte abbiamo denunciato come gli appalti a noi paiano produttori di sprechi che, ripetuti anno dopo anno, diventano sprechi “strutturali”. La domanda che ci siamo posti è la seguente: possibile che di tale situazione ci siamo accorti solo noi? Proseguire in un processo di smantellamento della PA, è una pratica assai poco consona alla gestione del “bene comune”; la qual cosa dovrebbe preoccupare in primis chi si occupa di politica.

In sostanza, seppur riconoscendo la necessità e l'urgenza di procedere con nuove regole e nuovi organici, tale documento non può essere il “cavallo di troia” per imporre una visione sbagliata di Pubblica Amministrazione; l’impostazione proposta negli organigrammi delle Aziende di Stato non farà altro che impoverire ulteriormente il mercato del lavoro interno a favore di imprese che utilizzano quasi esclusivamente personale non residente.

Chiediamo quindi al Governo di considerare seriamente le istanze provenienti dagli organismi direttivi delle Federazioni del Pubblico Impiego della CSU; ricordiamo che su tali temi inizierà venerdì 15 aprile un ciclo di assemblee tra i pubblici dipendenti.

FUPI-CSdL FPI-CDL

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy