Demografia delle imprese nel territorio nel secondo trimestre del 2020
I dati Infocamere-Movimprese per il secondo trimestre del 2020, relativi al sistema imprenditoriale della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), confermano l’elevata e diffusa imprenditorialità rispetto al livello regionale e ancor più a quello nazionale. Positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni di aziende nel trimestre in esame; in flessione il numero delle imprese attive nei 12 mesi. Crescono le imprese nelle Attività immobiliari e in alcuni comparti del terziario (attività professionali, servizi di supporto alle imprese); stabile la numerosità nel settore delle Costruzioni. Continua l’aumento del numero delle società di capitale. Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, al 30 giugno 2020 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.222 imprese registrate (sedi), di cui 70.558 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.384, di cui 88.102 quelle attive (-0,5% rispetto al medesimo periodo del 2019). L’imprenditorialità si conferma diffusa: 95 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Nel corso del secondo trimestre del 2020 nell’aggregato Romagna si sono verificate 726 iscrizioni e 472 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 254 unità (l’analogo margine del secondo trimestre 2019 fu pari a +266). il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,31%, migliore del dato regionale (+0,26%) e in linea con quello nazionale (+0,33%). Nel confronto tendenziale con il 30/06/2019 si riscontra una diminuzione delle imprese attive pari allo 0,7%, in linea con il dato regionale (-0,7%), mentre a livello nazionale permane una sostanziale stabilità (-0,2%). Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell’ordine: Commercio (23,6% sul totale delle imprese attive), in calo dell’1,5%; Costruzioni (14,7%), stabile (-0,1%); Agricoltura (12,5%), in flessione dell’1,7%; Alloggio e ristorazione (10,5%) in flessione dell’1,6%; Industria manifatturiera (8,5%) in flessione (-2,5%), mentre le Attività immobiliari (7,9% l’incidenza) sono in aumento (+1,2%). Si segnala la dinamica positiva dei settori “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,6%, con una crescita del 3,0%), “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza del 3,0%, +2,7%). Stabili le “Altre attività di servizio” (incidenza pari al 4,7%), mentre risultano in flessione del 3,4% le imprese del settore “Trasporto e magazzinaggio” che incidono per il 3,2% del totale. Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,9%) è costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (23,0%) e le società di capitale (19,9%), unica forma giuridica in aumento (+2,8%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia). “I dati relativi all’andamento del secondo trimestre 2020 ci dicono che la nostra anagrafe aziendale presenta ancora un saldo positivo tra “aperture e chiusure” delle imprese. Si tratta certamente di una buona notizia. Questo dato va però contestualizzato e analizzato in uno scenario contraddistinto da una previsione di fortissimo calo del PIL regionale/nazionale, che si potrà quantificare solo fra qualche mese. I pesantissimi effetti generati dalla pandemia e dal lockdown, purtroppo, hanno aggravato una situazione di congiuntura che era già in rallentamento generalizzato – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Confermo, come già fatto in più occasioni, che la Camera è fortemente impegnata, insieme alle altre Istituzioni, alle Associazioni di categoria e alle Banche, per sostenere lo sforzo degli imprenditori che stanno lottando per la tenuta del sistema economico. Ricordo che la Camera ha partecipato a tutte le iniziative attivate dalle Prefetture, dalle Province e dai Comuni capo circondario per il varo di misure di sicurezza e di interventi di sostegno alle imprese, per aiutarle nella ripresa e per migliorarne la competitività. Si sta giocando una partita di fondamentale importanza per il futuro della nostra economia e va ricercato il massimo delle sinergie con tutti i livelli Istituzionali, a partire da quello regionale e da quello centrale. Sono certo che tutti i nostri rappresentanti ‘a Bologna’ e ‘a Roma’, si impegneranno al massimo, affinché ai nostri Territori siano riservate attenzione e risorse”. Sistema imprenditoriale: focus provinciale Rimini Alla data in esame (30/06/2020), in provincia di Rimini si contano 39.404 imprese registrate, delle quali 34.087 attive. Al termine del secondo trimestre le localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 48.771 delle quali 43.115 attive (-0,5% rispetto al medesimo periodo del 2019). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 100 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Nel corso del secondo trimestre 2020 si sono verificate 366 iscrizioni e 236 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), con un saldo positivo di 130 unità; lo scorso anno nel medesimo trimestre il saldo fu pari a +198. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate è dunque pari al +0,33%, migliore del dato regionale (+0,26%) e allineato a quello nazionale (+0,33%). Nel confronto con il secondo trimestre del 2019 si riscontra una flessione delle imprese attive pari allo 0,5%, migliore del dato regionale (-0,7%) e inferiore al trend nazionale (-0,2%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali; la stabilità contraddistingue il Comune di Rimini (-0,1%), dove si concentra il 43,7% delle attività economiche del territorio provinciale. I principali settori economici sono, nell’ordine, il Commercio (25,3% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione dell’1,3%; le Costruzioni (14,2%), stabili (-0,2%); Alloggio e ristorazione (13,7%) in flessione dell’1,6% e le Attività immobiliari (9,6%) in crescita dell’1,7%. Le imprese attive nel settore manifatturiero (7,4% del totale) sono in diminuzione dell’1,5%, quelle agricole (7,1% del totale) si sono ridotte dell’1,7%. Si segnala la dinamica positiva dei settori “Altre attività di servizi” (incidenza del 4,4% sul totale, +0,4% la dinamica annua), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,6%, +3,4% la variazione) e “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza 3,3%, +2,5% la dinamica). In flessione le imprese del comparto “Trasporto e magazzinaggio” (-3,8%), che costituiscono il 2,8% del totale. Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (52,3% sul totale), seguite dalle società di persone (24,7%); le società di capitale (21,2%) risultano l’unica forma giuridica in aumento (+3,7%), così come negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).