Difendiamo San Marino: il Governo ha di fatto autocertificato la propria impotenza nella vicenda targhe estere
La vicenda “targhe”, derivante dall’applicazione del Decreto Sicurezza approvato dal Parlamento Italiano, sta impattando in modo davvero pesante sulla Repubblica di San Marino, in particolare sulle imprese che per la loro attività devono fare viaggiare i mezzi dell’azienda anche in territorio italiano. Il decreto è stato approvato il 28 novembre 2018, sono passati oltre quattro mesi ma la situazione rimane stagnante e nulla è successo nel frattempo. Eppure la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri già il 14 dicembre 2018 comunicava che era in atto un attivo impegno attraverso tutti i canali istituzionali, al fine di giungere alla modificazione di una situazione che probabilmente “non è stata valutata nelle sue più dirette conseguenze”. L’8 aprile 2019 la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri emette un ulteriore stupefacente comunicato, con il quale faceva presente che “fin dalla fase precedente all’adozione del Decreto Sicurezza si è mossa per sensibilizzare i competenti ministeri italiani” per rimuovere le disposizioni contenute nel Decreto, coinvolgendo le due Ambasciate accreditate, evidentemente senza alcun risultato apprezzabile. Infatti il comunicato dell’8 aprile continua: “si precisa poi che sono state inviate missive al Ministro per gli Affari Interni, Salvini,”( il politico bersaglio della manifestazione di Milano a cui ha partecipato anche uno spensierato membro del nostro Governo); “al Ministro per gli Affari Esteri, Moavero, e, più recentemente al Ministro dei Trasporti, Toninelli”. Infine, nel tentativo di mostrare l’efficienza della Segreteria di Stato, vengono richiamati “i più recenti incontri avvenuti presso il Ministero del Lavoro e dei Trasporti”. A dimostrare l’inefficienza dell’azione condotta da parte sammarinese, ecco che due giorni dopo giunge la notizia del fermo di un ulteriore mezzo in dotazione ad una azienda sammarinese. In sostanza tutto questo cosa sta a dimostrare? - Che il Governo, tramite il comunicato della Segreteria di Stato per gli affari Esteri, ha di fatto autocertificato la propria impotenza di fronte ad una problematica risolvibile, almeno per la parte riguardante le aziende sammarinesi; - Che San Marino rispetto all’Italia, sta vivendo uno splendido, forse inconsapevole ma molto pericoloso, isolamento; - Che mancano collegamenti e corretti rapporti con la vicina Repubblica Italiana, dentro il cui territorio geograficamente San Marino è inserita. La vicenda “targhe” dunque assume un valore anche emblematico delle condizioni di credibilità in cui oggi si trova il nostro Paese. Dovrebbero rendersene conto soprattutto coloro i quali affermano sempre di agire per il bene del Paese, ma di fatto permettono che tutto ciò accada. Forse sarebbe il caso di smetterla con l’approssimazione e il dilettantismo; forse sarebbe davvero il caso di pensare al bene di San Marino.