Dimissioni Bcsm, Ps: "Imbarazzante silenzio del governo"

Dimissioni Bcsm, Ps: "Imbarazzante silenzio del governo".
Durante la corrente legislatura un Segretario di Stato e alcuni Consiglieri si sono dimessi dai loro incarichi istituzionali perché raggiunti da comunicazione giudiziaria.

Non più tardi di qualche mese fa, l'ex Comandante della Gendarmeria venne di fatto "dimissionato", perché coinvolto in accadimenti riportati all'interno di un'ordinanza emessa dall'autorità giudiziaria.

Ora, il Direttore Generale e il Capo del Dipartimento Vigilanza di Banca Centrale risultano ufficialmente sottoposti a indagine giudiziaria e - ecco il colpo di scena - si dimettono, ma solo parzialmente e solo in relazione ad alcune competenze specifiche.

La saga di Banca Centrale prosegue e si arricchisce di un altro incredibile episodio. Dopo l'iniziale autosospensione e la successiva autoriabilitazione, dal cilindro vengono fuori dimissioni che sostanzialmente hanno il profumo di una nuova autosospensione. A distanza di circa due mesi, quindi si torna inspiegabilmente al punto di partenza. Se fosse un film di fantascienza, gli incassi sarebbero straordinari. Peccato che invece si tratti di una situazione gravissima che si sta realmente verificando e che sta minando alle radici la credibilità e l’autorevolezza di Banca Centrale.

Non è accettabile che chi ricopre ruoli istituzionali ai massimi livelli - come in questo caso - possa essere coinvolto direttamente in una delicata e complessa inchiesta giudiziaria portata avanti dalla magistratura sammarinese.

Se altri importanti rappresentanti delle istituzioni - alcuni dei quali addirittura democraticamente eletti dal popolo sammarinese - hanno compiuto con senso di responsabilità un passo indietro definitivo di fronte a situazioni analoghe, non si capisce per quale ragione divina i due funzionari di Bcsm possano agire in maniera radicalmente diversa.

È una situazione a dir poco incresciosa che impone una reazione politica concreta ed immediata. In tal senso però non possiamo non rilevare l'imbarazzante silenzio del governo. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna presa di posizione pubblica, nessun chiarimento. Un silenzio assordante che probabilmente dice molto di più di tante parole.

Noi socialisti non intendiamo stare con le mani in mano, in circostanze come queste sarebbe deleterio attendere passivamente l'evolversi degli eventi.

Per questa ragione si chiede l'inserimento - con i caratteri della straordinarietà - di un apposito comma nell'ordine del giorno della prossima sessione consiliare che preveda un riferimento del Segretario di Stato per le Finanze con conseguente dibattito politico in seduta pubblica.

Riteniamo che al termine del dibattito debbano essere indicate soluzioni chiare, univoche e largamente condivise, per la messa in sicurezza di un'istituzione di garanzia fondamentale come la Banca Centrale.

Precisiamo sin da ora che ogni ragionamento dovrà partire da alcuni punti non negoziabili:

- la revoca del gradimento al Direttore Generale da parte del Consiglio Grande e Generale;

- la nomina del nuovo Presidente del Consiglio Direttivo;

- la complessiva riforma normativa e organizzativa di Banca Centrale.

Forse siamo utopisti, ma al governo lanciamo un ultimo accorato appello: se ci sei, batti un colpo!.

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