Dimissioni Gentili, Ps: "Un atto dovuto"
C’è poco da aggiungere sulle dimissioni del dott. Gentili: sono un atto dovuto. Sono infatti inaccettabili le sue affermazioni riportate nelle ultime settimane da alcuni organi di informazione locali. Le accuse rivolte all’Autorità Giudiziaria e i giudizi riferiti più in generale alla nostra comunità, debbono essere respinti al mittente senza titubanze.
Ci sarebbe tanto da dire, invece, sulla gestione politica della vicenda da parte del Governo. Il Partito Socialista si limita a rilevare l’approssimazione e la superficialità con cui il Congresso di Stato si è mosso in tale contesto e definisce la rafferma del Comandante – effettuata a fine dicembre 2014 – “un atto politico sconsiderato”.
Con le dimissioni del dott. Gentili si chiude una pagina infelice della vita istituzionale della Repubblica. Ora, però, occorre tornare subito alla cruda realtà di una comunità in preda alla paura e all’incertezza provocate dall’intensificazione dei fenomeni criminali.
Sicurezza e ordine pubblico troppo spesso restano fuori dal dibattito politico. La vicenda “Gentili”, in questo senso, dà l’opportunità di mantenere alta l’attenzione su problematiche di grande attualità. Perciò il Partito Socialista valuta positivamente l’impegno assunto dal Governo a compiere un riferimento nella prossima sessione consiliare sulle questioni relative alla sicurezza e all’ordine pubblico.
Sono tante le cose da fare, a partire dalla nomina del nuovo Comandante della Gendarmeria che per il Partito Socialista deve avvenire nel più breve tempo possibile, come d’altra parte sancito dall’ordine del giorno approvato in Consiglio Grande e Generale.
E’ questo il terreno su cui il Partito Socialista ribadisce la speranza di veder attivato immediatamente un confronto tra tutte le rappresentanze consiliari. Su sicurezza e ordine pubblico, infatti, non ci sono maggioranza e opposizione. C’è solo ed esclusivamente l’interesse generale del Paese.
Comunicato stampa