Direttivo CSdL: "Il confronto con il Governo sulle riforme è del tutto fermo!"
L'impressione è che i partiti di maggioranza siano più impegnati a dirimere le loro diatribe interne, che ad affrontare i problemi del paese. Ad eccezione di prossimi incontri su sviluppo sostenibile e mercato del lavoro, da mesi ormai nessun tavolo di confronto è stato convocato. Una delegazione della CSdL parteciperà alla manifestazione unitaria di CGIL, CISL e UIL in programma sabato 16 ottobre a Roma, per dire no ai fascismi e a sostegno delle riforme, dei diritti del lavoratori e del rinnovo dei contratti
Si è riunito per l'intera giornata di oggi il consiglio Direttivo della Confederazione del Lavoro, ad una settimana esatta dall'inizio del ciclo dei Congressi di Federazione, a cui farà seguito il 20° Congresso CSdL, in programma nei giorni 11 e 12 novembre al Palace Hotel di Serravalle, sul tema "Il valore del Lavoro". Prima di affrontare gli aspetti legati al Congresso, il Segretario CSdL Giuliano Tamagnini ha lanciato un allarme sulla situazione di totale stallo nei rapporti con il Governo sulle riforme e sui principali temi del paese, ad iniziare dall'indebitamento pubblico causato in larghissima parte dai dissesti bancari. "Ad eccezione di incontri fissati per i prossimi giorni su sviluppo sostenibile e mercato del lavoro, da mesi ormai non è stato convocato nessun tavolo di confronto; e così di riforma fiscale, revisione del sistema pensionistico, situazione del sistema sanitario, passaggio dalla monofase all'IVA, ecc, non abbiamo nessuna notizia."
"L'impressione - sottolinea Giuliano Tamagnini - è che i partiti della maggioranza di Governo siano più impegnati a dirimere le loro diatribe interne, che ad affrontare i problemi del paese e a portare avanti le importanti riforme necessarie". Per quanto concerne il percorso congressuale che sta arrivando alla fase cruciale, il Direttivo ha compiuto una valutazione delle assemblee precongressuali sui posti di lavoro con i lavoratori di tutti settori. Un ciclo di assemblee molto partecipate, in cui si è registrata un'ampia condivisione dei contenuti del documento di base del 20° Congresso CSdL. Forte interesse e preoccupazione da parte dei lavoratori sono stati espressi verso le ripercussioni economiche dei dissesti del settore bancario, che hanno dato origine ad un debito pubblico enorme a seguito del quale lo Stato è ricorso, senza nessuna condivisione da parte della cittadinanza, all'indebitamento internazionale, con i 150 milioni di prestito dalla Cargill e i 340 milioni in titoli di debito collocati sul mercato internazionale. Prestiti che peraltro vanno a costare alla collettività, quest'anno, almeno 30 milioni di euro solo di interessi e spese di intermediazione. Queste risorse in gran parte sono già state assegnate sempre per coprire le necessità di liquidità del sistema bancario, in primis a Cassa di Risparmio e a Banca Centrale, mentre ben poco è stato destinato all'economia, alla promozione dell'occupazione e al sostegno dei settori lavorativi più colpiti dalla pandemia.
Gli stessi lavoratori hanno sottolineato come sia inaccettabile che dell'oltre un miliardo di debito pubblico causato dalla mala gestione delle banche che ha prodotto una enorme mole di NPL, non sia stato ancora individuato alcun responsabile chiamato a risponderne sia sul piano penale che economico. In relazione alla riforma del sistema pensionistico, i lavoratori concordano sulla necessità che tale tematica venga affrontata in modo congiunto e contestuale ad altre riforme come quella fiscale, tenendo conto che serviranno in prospettiva ingenti risorse per mantenere un livello complessivo di welfare qualificato ed efficiente. Il raggiungimento dell'equità fiscale è la precondizione per mantenere in pieno l’intervento economico dello Stato sia nel sistema pensionistico che nel sistema sanitario pubblico, oltre che per far fronte alla grave situazione debitoria del bilancio pubblico.
In tal senso, il Direttivo CSdL rilancia - come già concordato unanimemente al tavolo istituzionale dell'autunno 2019 - l'obiettivo di tendere al pareggio di bilancio dello Stato nei prossimi esercizi finanziari. Il Direttivo CSdL ha quindi rinnovato - dopo il messaggio inviato lunedì scorso al Segretario Generale CGIL Maurizio Landini - la propria piena solidarietà alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro, la cui sede nazionale è stata violentemente attaccata sabato scorso da una formazione neofascista, colpendo così uno dei simboli più importanti del movimento sindacale e della democrazia dello Stato italiano. La CSdL parteciperà con alcuni propri rappresentanti alla grande manifestazione unitaria di CGIL, CISL e UIL in programma sabato 16 ottobre a Roma, per dire no ai fascismi e a sostegno delle riforme, dei diritti e dei rinnovi contrattuali. “L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil - scrivono i leader di CGIL, CISL e UIL - è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere, sciogliendole per legge."
CSdL
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