Discorso Segr. Michelotti per inaugurazione Galleria Nazionale Arte Moderna Contemporanea
Per lunghi anni quegli ambienti erano stati lasciati in stato di abbandono, avevano successivamente ospitato la Galleria d’Arte Moderna per essere stati poi definitivamente chiusi a causa del degrado principalmente dovuto a massicce infiltrazioni d’acqua e persistente umidità. E lo scenario all’inizio dei lavori era appunto quello di un immobile in stato di completo abbandono; tuttavia la cura progettuale dell’edificio, evidente dall’esterno pur trattandosi a tutti gli effetti di un “non finito”, traspariva immediatamente oltre quel degrado. “Col naso all’in su” la pulizia del paramento murario in cotto della “sala circolare” e del relativo soffitto, ha destato l’ammirazione delle maestranze e dei tecnici, che ancora si confrontano sulla modalità tramite la quale, in un’epoca nella quale non esistevano potenti colle adesive per fare aderire i mattoni al soffitto in piena sicurezza, i mattoni di quel soffitto possano essere stati così efficacemente posti in opera.
L’importante lavoro strutturale, svolto per successive e delicate fasi, ha permesso l’apertura degli ingressi sul “Giardino dei Liburni” scaricando a quel livello il carico stradale di via Eugippo trasmesso dalle imponenti arcate. Importanti lavori di carattere impiantistico hanno contraddistinto l’intervento di ristrutturazione.
Dal 31 luglio 2017, a causa del riassetto amministrativo della impresa appaltatrice che aveva comunque portato i lavori ad uno stato avanzato, l’AASLP (l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici) prende completamente in carico il cantiere portando a termine direttamente i lavori di impianti e finiture gestendoli tramite imprese appaltatrici. Va evidenziato l’imponente lavoro di pulizia e trattamento delle facciate in pietra interamente condotto da maestranze AASLP, così come la realizzazione di tutte le finiture in pietra di San Marino e, in particolare, del pregevole rivestimento del locale di ingresso. Nel novembre 2017 veniva ultimata la pavimentazione esterna in pietra in corrispondenza dell’accesso dal “Giardino dei Liburni”, e venivano restituiti gli oltre 400 metri quadri di spazio espositivo alla fruizione dei sammarinesi e degli ospiti della Repubblica.
Questo intervento ci riconcilia con un progetto urbanistico del passato che è rimasto incompiuto, lasciando dietro di sé tutta la problematicità di una struttura ‘non finita’ in pieno centro storico. Problematicità che ha condannato le Logge all’incuria, all’oblio e alla dimenticanza per tantissimi anni finché, negli anni ’80, la bellezza solenne, monumentale e allo stato ‘grezzo’ dei suoi spazi è stata riscoperta come spazio espositivo poi, nel corso del tempo, dedicato esclusivamente a mostre temporanee di arte contemporanea.
La suggestione degli spazi non mancava mai di colpire gli artisti e i visitatori, ma la precarietà della struttura e l’assenza di ogni dispositivo di climatizzazione ne condizionava pesantemente l’uso, praticabile solo nel periodo estivo. E anche in estate, durante i temporali, spesso le infiltrazioni d’acqua costringevano gli addetti a interventi di emergenza!
Dunque la creazione di questa nuova struttura riconcilia la città di San Marino anche con l’arte contemporanea che, fra tutte le espressioni culturali, è sempre la prima a soffrire le ristrettezze delle crisi economiche. E invece dobbiamo tanto all’arte contemporanea, per la sua capacità di interpretare criticamente il presente e il passato, di offrire visioni inedite, di aprire la mente a orizzonti lontani e sconosciuti, di anticipare il futuro e, naturalmente, di donarci la bellezza, la poesia, la creatività.
Finalmente l’apertura della ‘Galleria Nazionale San Marino’ avvera il sogno di molti e si allinea agli scopi della Dichiarazione Unesco di Valore Universale e alle sue motivazioni, quando precisano che la continuità della Città-Stato si concretizza nel modello urbano storico, nei suoi spazi urbani e nei suoi numerosi monumenti pubblici. Motivazioni che ci impegnano dunque a coltivare e a mantenere vive le testimonianze del nostro passato, ma anche a promuovere le testimonianze e i monumenti della nostra contemporaneità, perché andranno anch’essi a costituire la memoria delle nostre generazioni future.
Finalmente la Galleria Nazionale di San Marino può affiancarsi a pieno titolo, con la dovuta dignità, e al meglio delle sue potenzialità, alle altre istituzioni culturali, al Museo e alla Biblioteca di Stato, all’Università, alla Scuola… Finalmente c’è un luogo deputato a mostrare e valorizzare il patrimonio artistico di arte contemporanea costituito e accresciuto via via nel corso di mezzo secolo dallo Stato. Patrimonio che – ricordiamo - è un bene collettivo. Ma non solo, perché è anche la testimonianza delle politiche culturali succedutesi nel tempo, lo spaccato del contesto socio-culturale che le ha determinate, e la qualità delle relazioni che quel contesto è stato in grado di tenere con il suo tempo.
Alcune ultime, brevi considerazioni.
Il distretto urbano in cui sorgono le Logge dei Volontari, a nord est del centro storico, è forse quello a più alta densità di vocazioni, almeno tre:
la vocazione turistica che coinvolge tutto il Centro Storico, in particolare per la loro vicinanza al Cantone, dal quale si gode l’incomparabile panorama che costituisce uno dei valori distintivi della visita sul Titano, assieme alla singolarità della più piccola Repubblica del mondo che trova la sua migliore rappresentazione simbolica nel Palazzo Pubblico a due passi. Poi ovviamente la prossimità fisica alla Cava dei Balestrieri e alla funivia.
quella istituzionale, perché la posizione delle Logge è baricentrica rispetto alle sedi delle istituzioni pubbliche più importanti (il Palazzo Pubblico, la Casa del Castello, contrada Omerelli con il Quartiere delle Milizie, Palazzo Begni, Palazzo Omerelli e gli altri edifici dove hanno sede le Segreterie di Stato)
quella culturale - più appartata rispetto ai flussi turistici - che si snoda lungo l’asse di Contrada Omerelli e che si è delineata sempre più chiaramente con l’Università al Santa Chiara, la Biblioteca di Stato, La Biblioteca dell’Università.
La nuova Galleria Nazionale potrà e dovrà funzionare come cerniera e sintesi fra queste tre principali vocazioni:
- perché si offre come meta di un turismo qualificato offrendo una immagine di eccellenza e di attenzione dello Stato per la funzione dell’arte e della cultura;
- perché la dimensione istituzionale della nuova Galleria le conferisce una missione e un valore aggiunto nelle sue relazioni con tutti i protagonisti e le dinamiche del mondo dell’arte;
- perché questo Paese ha fame di cultura e deve promuovere la creatività, l’intelligenza e il senso critico dei suoi cittadini. Dobbiamo essere consapevoli che la promozione dello sviluppo culturale è una delle chiavi di accesso al futuro e, con questo, del successo e della continuità della nostra Repubblica.