In questi giorni i commissari della Commissione Finanze sono stati impegnati con l’esame dell’articolato del progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli”, presentato dalla Segreteria di Stato per l’Industria. Si tratta di un provvedimento completo, semplice e snello, che da un lato consente di allineare la normativa ai principi europei che nel frattempo hanno visto una importante evoluzione e dall’altro consente di normalizzare un settore dell’economia del nostro Paese che negli ultimi anni ha visto un forte declino. Il tutto con la piena consapevolezza che si tratta di un comparto cui va riconosciuta la medesima dignità ed importanza al pari di tutti gli altri, in quanto risulta oggi incomprensibile che in un Paese risulti inapplicabile una normativa sul settore del noleggio auto, venendo così meno un servizio importante e rilevante che in tutti gli altri Stati è garantito. In questo modo si viene incontro alle esigenze di cittadini ed imprese, in quanto queste ultime oggi si trovano spesso costrette a dover organizzare i parchi auto e svolgere l’attività fuori territorio. Sono pertanto del tutto strumentali e prive di giustificazioni le critiche pervenute in proposito dall’opposizione, in particolare dal Movimento RETE: quest’ultimo, tra l’altro, ha depositato numerosi emendamenti al progetto di legge depositato dalla Segreteria nel novembre 2022 e dopo diversi confronti avvenuti con tutte le forze politiche, dichiarando a microfono di averli preparati “alla buona, in tutta fretta, la domenica pomeriggio” e senza l’ausilio di alcun tecnico, dimostrando in questo modo di non avere alcun rispetto per il lavoro dei tecnici della Segreteria di Stato e ribaltando sulla Commissione la responsabilità di mettersi al lavoro per valutarne i possibili impatti sulla disciplina del settore. Un atteggiamento davvero irrispettoso, rimarcato da diversi commissari di maggioranza a più riprese: il tutto specialmente se si considera che le proposte non studiate provengono da parte di chi da mesi lamenta la mancanza di controlli e poi - nei fatti - non propone alcuna misura concreta ed efficace. Lo ribadiamo da tempo: i controlli sui soggetti che aprono le attività vengono svolte, mediante le verifiche antiriciclaggio, dagli istituti bancari e dai professionisti. Gli uffici devono implementare e svolgere con accuratezza le attività di controllo sull’operatività, in maniera da poter intervenire immediatamente all’insorgere di distorsioni. Non riteniamo vi sia altro modo, senza appesantire con inutile burocrazia che - tra l’altro - oltre al portare alla produzione di carta non risolverebbe il problema. Gli enti deputati al controllo hanno in più occasioni rilevato che, per quanto si tratti di un settore che in astratto possa presentare criticità, ad oggi non risultano problematiche sul nostro territorio: la guardia va tenuta alta e i controlli vanno fatti, senza però creare uno stato di polizia come vorrebbe qualcuno, strumentalizzando e distorcendo gli esiti dei lavori della Commissione Antimafia. Il progetto di legge in ogni caso, nonostante l’evidente ostruzionismo - che ormai è diventata la regola dominante di un certo modo di fare politica -, ha terminato senza problemi il suo iter in Commissione e verrà prossimamente portato in Aula per la seconda lettura.
c.s. DOMANI - Motus Liberi